Mese: Maggio 2021

Il consumo al banco produce 30 tonnellate di plastica al giorno

Le persistenti restrizioni al consumo regolare nei bar e nei locali dei mesi passati non hanno solo creato difficoltà agli esercizi e ai clienti, ma anche all’ambiente. Come conseguenza del divieto, tazze e bicchieri di vetro sono stati sostituiti dai corrispettivi in plastica, peraltro, non sempre smaltiti adeguatamente dai clienti. In pratica, il divieto di consumare caffè o altre bevande al banco ha prodotto un doppio effetto negativo. Se da un lato i fatturati dei bar sono crollati del 40%, dall’altro è stato messo in circolazione un mare, anzi un oceano, di bicchierini di plastica. Tanto che secondo le stime dell’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, la Federazione italiana dei Pubblici esercizi, il divieto di consumo al banco da solo, ovvero escludendo la modalità d’asporto, genera 30 tonnellate di rifiuti di plastica al giorno.

Un divieto che rischia di distruggere il modello stesso del bar italiano

“Questo è un motivo in più per eliminare un divieto, quello del consumo al banco, che non ha alcuna base scientifica – sottolinea Fipe-Confcommercio – e che sta invece distruggendo il modello stesso del bar italiano. Un disastro che si accompagna a quello provocato dal coprifuoco alle 22. In questo caso a essere maggiormente penalizzati sono i ristoranti”.

I benefici dello slittamento del coprifuoco alle 23 per le “tasche” dei bar

Secondo l’Ufficio Studi di Fipe-Confcommercio, lo slittamento del coprifuoco alle 23 produrrebbe un beneficio per le casse dei locali pari al 10% dei fatturati giornalieri, mentre arrivare fino alle 24 aggiungerebbe un ulteriore 7%, riporta una notizia Askanews.

“In totale – spiega la Federazione – queste due ore in più di lavoro garantiscono un incremento di volumi di affari per i pubblici esercizi di 10 milioni di euro al giorno. Una boccata d’ossigeno importante, ma ancora più importante è la ripresa al più presto dell’attività al chiuso”.

Solo il 46% dei locali italiani è sprovvisto di spazi all’aperto

Ma a creare ulteriori difficoltà ai pubblici esercizi sta contribuendo anche il maltempo che nelle ultime settimane ha colpito la Penisola.

“Non dimentichiamoci – continua la Federazione – che non solo il 46% dei locali italiani, 116 mila bar e ristoranti, è sprovvisto di spazi all’aperto, ma la perturbazione che interesserà per tutta questa settimana buona parte del nostro Paese, sta determinando un nuovo lockdown di fatto anche per le altre attività. Anche per questo non si può più attendere oltre”.