I buoni propositi per il 2024? Sono digitali

E’ un classico di ogni inizio anno, e il 2024 non fa eccezione. Con gennaio, ognuno di noi stila la lista dei buoni propositi per i 12 mesi successivi. Oggi però, dato che viviamo in un mondo in cui la tecnologia è sempre più centrale nelle nostre esistenze, è diventato un imperativo pensare anche ai “buoni propositi digitali”.

Secondo una recente ricerca di Kaspersky, più della metà degli italiani ha deciso di apportare modifiche alle proprie abitudini digitali per il 2024, riconoscendo l’importanza di proteggere la propria privacy online. Il concetto di “buoni propositi digitali” si riferisce a un impegno a modificare le abitudini online, con un focus sulla sicurezza e la tutela della privacy. Gli ultimi dati rivelano che il 58% degli italiani inserisce un buon proposito digitale nella lista dei propri obiettivi per l’anno corrente. E il fenomeno è in aumento rispetto all’anno scorso.

Primo, digital detox

I principali buoni propositi digitali per il 2024 includono la pratica del “digital detox” per ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo (20%), l’adozione di password più sicure (15%), l’uso strategico di Internet per incrementare i profitti (10%), maggiore attenzione ai link da aprire (10%), e l’impegno a non addormentarsi con lo smartphone (9%).

Secondo, sicurezza

Oltre alle buone intenzioni legate all’uso responsabile del digitale, la ricerca di Kaspersky evidenzia che nel 2024 le priorità per la sicurezza digitale e la privacy includono l’adozione di password più sicure (22%), una migliore gestione delle e-mail (14%), una più frequente scansione antivirus (13%), e il backup regolare dei dati (11%).

Terzo, mindfulness

l 13% degli intervistati italiani si impegna a privilegiare incontri fisici rispetto a quelli online, sia nel contesto lavorativo che nelle relazioni personali. Un altro 13% si propone di essere più presente durante il tempo in famiglia, evitando l’uso eccessivo dello smartphone, mentre l’11% ha l’intenzione di ridurre la frequenza con cui consulta i social media.

La crescente consapevolezza dell’importanza della mindfulness si riflette nel fatto che il 10% degli intervistati ha dichiarato di aumentare l’uso di app per il benessere, come tracker per il fitness e guide per la meditazione, mentre il 9% ha scelto di smettere di seguire su social media persone e gruppi che non contribuiscono al proprio benessere emotivo.

Nuovi comportamenti più diffusi in Italia e Spagna  

In Italia, così come in Spagna, i buoni propositi digitali sono ampiamente diffusi, con percentuali del 58% e 60% rispettivamente. Seguono Paesi Bassi (43%), Germania (42%), Regno Unito (39%) e Francia (35%). Nel contesto italiano, si nota che gli uomini (64%) sono più propensi rispetto alle donne (51%) a impegnarsi in questi propositi, e i più giovani (72% della GenZ) superano gli anziani (49% dei Baby Boomer) in questa volontà di cambiamento.

Una ricerca lo conferma: l’Intelligenza artificiale sa calcolare l’aspettativa di vita?

L’AI è anche in grado di calcolare l’aspettativa di vita? Se la questione che riguarda la prevedibilità della vita umana è stata a lungo argomento di dibattito tra gli scienziati sociali, finora non è stato possibile prevedere con precisione la fine della vita. Anche se i fattori sociodemografici, quelli che giocano un ruolo importante nelle vite umane, sono ben compresi.

Ora un modello descritto in uno studio pubblicato su Nature Computational Science potrebbe essere in grado di fornire una comprensione anche quantitativa del comportamento umano.
In altre parole, potrebbe calcolare l’aspettativa di vita.

Costruire traiettorie di vita individuali

Un approccio di apprendimento automatico ha infatti dimostrato di essere in grado di prevedere con precisione diversi aspetti della vita umana, tra cui la probabilità di mortalità precoce nonché le diverse sfumature della personalità. 

Utilizzando i dati relativi all’istruzione, alla salute, al reddito, all’occupazione e ad altri eventi della vita di circa sei milioni di persone provenienti da un registro nazionale danese, Sune Lehmann, professore associato di reti sociali presso la ETH di Zurigo, ha progettato insieme ai suoi colleghi un approccio di apprendimento automatico capace di costruire traiettorie di vita individuali. 
In pratica, i ricercatori hanno adattato le tecniche di elaborazione del linguaggio umano all’interno del modello.

Stabilire relazioni complesse tra i diversi fattori che descrivono una vita

Questo ha permesso di generare un vocabolario che descrivesse gli eventi della vita in modo simile al modo in cui i modelli linguistici catturano le relazioni complesse tra le parole.

Il modello proposto, chiamato ‘life2vec’, stabilisce relazioni complesse tra concetti come le diagnosi relative allo stato di salute, il luogo di residenza, i livelli di reddito, codificando le vite individuali con una rappresentazione vettoriale compatta, che costituisce la base per la previsione degli esiti della vita.

Un modello in grado di prevedere la mortalità precoce

Gli scienziati hanno dimostrato che il modello è in grado di prevedere la mortalità precoce.
Nello specifico, il modello life2vec ha previsto che fra gli individui che hanno preso parte allo studio coloro con un’età compresa tra i 35 e i 65 anni sarebbero sopravvissuti nei 4 anni successivi al 1° gennaio 2016.
Inoltre, il modello è riuscito a cogliere le sfumature della personalità in modo migliore rispetto ai modelli più avanzati, con una precisione maggiore di almeno l’11%.

I risultati dimostrano che rappresentando il legame complesso tra dati sociali e sanitari è possibile prevedere con precisione gli esiti della vita.
Tuttavia, riferisce Agi, gli autori sottolineano che la loro ricerca è una esplorazione di ciò che potrebbe essere possibile, pertanto, dovrebbe essere utilizzata solo in condizioni reali, e soprattutto, nel rispetto di norme che tutelino i diritti individuali.

A Torino è nata la prima comunità energetica rinnovabile d’Italia

A Torino si sta concretizzando una vera e propria rivoluzione nel settore energetico, grazie anche all’adozione di soluzioni innovative volte a favorire l’autoconsumo condiviso e la produzione di energia pulita.

In particolare il riferimento è alla nascita della prima comunità energetica rinnovabile nel quartiere Barriera di Milano.

La volontà condivisa del condominio ha permesso la realizzazione di questo progetto. Grazie all’approvazione unanime dei suoi abitanti, esso ha preso forma, prevedendo ovviamente anche l’installazione di numerosi pannelli fotovoltaici.

Questa iniziativa ha come obiettivo la creazione di un’efficace comunità energetica capace di generare energia pulita, riducendo notevolmente le emissioni di CO2, con una stima di circa 10 tonnellate all’anno.

Inoltre, grazie agli incentivi offerti dal GSE (ovvero il Gestore dei Servizi Energetici), si prospettano considerevoli risparmi sulla bolletta energetica per gli abitanti del condominio, il che consentirà loro di ottenere il recupero delle spese iniziali nell’arco di soli sei anni.

Dunque si tratta di un investimento che è possibile ammortizzare in tempi brevi e che consente dei vantaggi facilmente intuibili a livello economico per gli anni a seguire.

Il capoluogo guida la transizione ecologica della regione

Torino si conferma essere pioniere nella transizione verso modelli energetici più sostenibili ed efficienti. L’assessore alla Transizione Ecologica del capoluogo ha annunciato un ambizioso progetto di sperimentazione pilota sulle comunità energetiche rinnovabili nel contesto urbano.

Quest’iniziativa mira a individuare gli spazi idonei all’installazione di fonti energetiche rinnovabili, tra questi ad esempio i pannelli solari, ma non solo.

Un primo esempio tangibile di questo tipo è rappresentato dall’installazione di nuovi pannelli fotovoltaici presso l’Aeroporto di Caselle, i quali contribiscono alla fornitura di energia pulita per le attività dello scalo.

Un nuovo modello di efficienza energetica

La sperimentazione a Torino non si limita all’aspetto tecnologico, ma propone anche un modello innovativo di governance pubblico-privato.

Questa collaborazione sinergica tra enti pubblici e privati mira a diffondere pratiche di efficienza energetica e produzione di energia rinnovabile.

L’obiettivo è quello di fare in modo che sempre più edifici in città possano produrre autonomamente parte dell’energia di cui hanno bisogno per le attività quotidiane, riducendo così la richiesta alla rete nazionale e facendo registrare notevoli vantaggi per quel che riguarda l’ambiente e la qualità dell’aria.

Nuovi orizzonti per la transizione energetica

In Italia e in molte altre nazioni europee, si affrontano ancora diverse sfide nella co-produzione e gestione dell’energia. Le barriere normative e la mancanza di procedure standardizzate rappresentano infatti degli ostacoli significativi.

Tuttavia, iniziative come queste stanno aprendo nuove prospettive per superare tali difficoltà e accelerare il processo di transizione verso un sistema energetico più sostenibile.

Da questo punto di vista, Torino potrebbe rappresentare proprio l’apripista in grado di indicare agli altri la strada da percorrere.

L’Impatto del fotovoltaico a Torino

Tra le molteplici iniziative, il fotovoltaico a Torino si erge come uno degli elementi chiave per la generazione di energia pulita e sostenibile.

L’installazione di nuovi impianti nei condomini e nei primi spazi urbani come l’aeroporto di Caselle non solo riduce le emissioni inquinanti, ma dimostra il potenziale di una città che abbraccia la tecnologia pulita per il suo stesso progresso sostenibile.

Prospettive future: superare le sfide per la transizione

Mentre il progresso è evidente, è essenziale superare le rimanenti sfide che ostacolano la transizione verso la sostenibiità ambientale. Tra i principali ostacoli vi sono i vincoli normativi e la burocrazia in generale.

In ogni caso, iniziative come quelle di Torino offrono un faro di speranza, mostrando a tutti che con la collaborazione e la determinazione è possibile superare tali barriere, spianando la strada verso un futuro energetico più sostenibile e responsabile.

Startup Fintech & Insurtech: nel 2023 crescono i ricavi, non i finanziamenti

Lo attesta la ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano: nel 2023 le startup Fintech & Insurtech in Italia sono 622. Tra 24 nuove nate, alcune acquisizioni e qualche fallimento risultano 8 in meno rispetto al 2022. Segnale di maggiore maturità, ma anche di una fisiologica uscita dal mercato di idee che non hanno trovato pieno riscontro.

Il 35% delle startup ha già raggiunto utili positivi, trainati anche dai ricavi che sono mediamente in crescita del 60%.
Nel 2023 sono state raccolte risorse per 174 milioni di euro in totale. Ma in linea con un trend globale di maggior cautela da parte dei Venture Capital, i finanziamenti crollano del -81%.

Un ruolo cruciale nell’innovazione

Le startup italiane faticano ancora a uscire dai confini nazionali, in termini di funding e dell’offerta di business. Solo il 41% offre servizi anche all’estero, un po’ meno rispetto all’anno scorso.
In ogni caso, per l’innovazione dei servizi finanziari e assicurativi il ruolo delle startup e dei grandi operatori è cruciale, poiché si stanno orientando sempre più verso canali digitali. E i consumatori si dimostrano pronti: il 66% dei clienti italiani utilizza almeno un canale finanziario digitale, il 57% mobile.

Nel 2023 crescono poi gli utenti home/mobile banking, le transazioni online e i clienti acquisiti completamente online.
Per servizi più complessi, come stipula di mutuo o polizza vita, la disponibilità all’utilizzo del digitale rispetto alla filale è molto più bassa.

Prestiti e polizze online per microimprese e Pmi

Il 27% delle microimprese ha già richiesto online un prestito, mentre in ambito assicurativo il 23% ha già attivato una polizza online.
La maggior parte delle microimprese (74%) fa uso di servizi mirati all’analisi dei bisogni assicurativi.
Le Pmi hanno bisogni finanziari più complessi: il 36% ha richiesto un prestito tramite canali online e il 34% ha attivato una polizza assicurativa online.

Anche in ambito assicurativo la maggior parte delle Pmi (89%) fa uso di servizi mirati per l’analisi dei bisogni assicurativi.
Ma il rapporto diretto con gli operatori finanziari è fondamentale. Il 93% delle Pmi identifica in banca una figura di fiducia a cui rivolgersi in caso di problemi.

Il 19% lavora già sull’AI Generativa

Il 19% delle startup Fintech e Insurtech in Italia si sta già concentrando sull’AI Generativa.
Dall’analisi delle soluzioni adottate, emergono due principali casi d’uso al momento sul mercato: soluzioni sviluppate per essere utilizzate internamente all’azienda o per soddisfare le esigenze dei clienti (retail, business), come chatbot per assistere il cliente nella ricerca di informazioni o prendere decisioni riguardo al proprio business.

Nella strategia per offrire i servizi sono tre le opzioni possibili: la prima è utilizzare uno strumento di Generative AI esistente e costruire un plug-in da utilizzare direttamente nell’ambiente di questo strumento, la seconda è il fine-tuning di un modello esistente, e la terza è costruire il modello da zero. Più costosa, ma sicuramente più distintiva.

L’importanza di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno

L’acqua è un elemento essenziale per la vita e riveste un ruolo fondamentale se desideriamo mantenere un perfetto stato di salute.

Tante persone però, sottovalutano l’importanza di bere a sufficienza durante la giornata e spesso non si rendono conto dei numerosi benefici che un adeguato apporto idrico può portare al nostro organismo.

Se anche tu hai bisogno di bere di più e vuoi capire perché sia così importante, o se hai dei problemi di salute per i quali è consigliabile di bere almeno 2 litri d’acqua ogni giorno, a breve evidenzieremo quali sono gli effetti positivi che bere a sufficienza può avere sul nostro benessere complessivo.

Idratazione generale del corpo

L’acqua costituisce circa il 60% del nostro peso corporeo e svolge un ruolo vitale in molte funzioni fisiologiche. Mantenere un’adeguata idratazione aiuta dunque il nostro corpo a funzionare correttamente.

L’acqua è coinvolta nel trasporto di sostanze nutritive, nell’eliminazione delle scorie, nella regolazione della temperatura corporea e nella lubrificazione delle articolazioni e dei muscoli.

Migliora la salute della pelle

L’acqua svolge un ruolo chiave anche per quel che riguarda la salute della nostra pelle. Una corretta idratazione può infatti migliorarne l’elasticità, ridurre la comparsa di rughe e contribuire a  mantenere un aspetto sano e luminoso.

Bere abbastanza acqua aiuta dunque a mantenerla idratata e a prevenire la secchezza cutanea, aspetto da non sottovalutare anche per tutti gli aspetti legati all’estetica.

Favorisce la perdita di peso

Bere tanta acqua ogni giorno può svolgere un ruolo importante anche nella gestione del peso corporeo. L’acqua può infatti aiutare a ridurre l’appetito, aumentare il senso di sazietà e accelerare il metabolismo.

Inoltre, un’ottima idea è quella di sostituire con l’acqua le bevande gassate ad alto contenuto calorico, come bevande zuccherate o alcolici, contribuendo così a ridurre l’assunzione di calorie.

Promuove la salute del sistema digerente

Un adeguato apporto idrico favorisce una corretta funzione del sistema digerente. L’acqua aiuta ad ammorbidire le feci, prevenendo così la stitichezza e facilitando il transito intestinale.

Inoltre, bere tanto può contribuire a prevenire l’insorgenza di disturbi digestivi come l’acidità di stomaco, ma non solo.

Dunque anche il nostro sistema digerente può ottenere numerosi vantaggi dall’assunzione quotidiana di almeno due litri d’acqua.

Supporta la funzione renale

I reni hanno il compito di filtrare il sangue ed eliminare, tramite le urine, tutte quelle sostanze cosiddette “di scarto”.

Un apporto idrico sufficiente aiuta dunque a mantenere una corretta funzione renale, prevenendo la formazione di calcoli e favorendo la diluizione delle sostanze potenzialmente dannose per l’organismo.

A tal proposito, soprattutto per quanti sono spesso interessati da calcoli renali, è importante verificare quale sia la durezza dell’acqua cui si ha accesso dal rubinetto di casa ed eventualmente regolarla mediante l’installazione di uno dei moderni depuratori acqua, i quali trattengono le impurità e gli elementi che rendono l’acqua troppo “pesante”.

Migliora le prestazioni fisiche

L’acqua svolge un ruolo fondamentale nel favorire il miglioramento delle prestazioni fisiche, sia per gli atleti professionisti che per gli amatori.

Durante l’attività fisica infatti, il nostro corpo perde acqua attraverso la sudorazione, e una corretta idratazione è essenziale per mantenere l’equilibrio idrico e prevenire la disidratazione. Essa può infatti portare ad una diminuzione delle prestazioni fisiche, affaticamento e crampi muscolari.

Per fare un esempio, considera che con un’ora di corsa a ritmo medio si perde circa un litro di liquidi, da qui la necessità di idratarsi adeguatamente e reintegrare.

Quanta acqua bere al giorno?

Molte persone si chiedono quantità di acqua dovrebbero bere al giorno per soddisfare le esigenze idriche del proprio organismo. Anche se le esigenze individuali possono variare in base a diversi fattori come l’età, il sesso, l’attività fisica e l’ambiente in cui si vive, un buon punto di riferimento è bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

Considera ad ogni modo che tanti cibi che assumiamo, frutta e verdura in particolare, ma anche zuppe e centrifugati, contengono tanta acqua che concorre al raggiungimento giornaliero dei famosi due litri.

Conclusioni

Bere almeno 2 litri d’acqua al giorno è fondamentale per il nostro benessere generale. L’acqua svolge dunque un ruolo chiave per le funzioni vitali del nostro organismo e può apportare nell’immediato numerosi benefici per la salute.

Una corretta idratazione può migliorare dunque il modo in cui diversi organi del corpo lavorano, il che è di per sé un ottimo motivo per iniziare a bere di più.

Ricordati per questo di bere regolarmente durante il giorno e di consultare sempre un professionista medico se avverti la necessità di avere un consulto approfondito.

Minacce informatiche: nel 2023 diffusi 411.000 file malevoli al giorno

Nel 2023 i sistemi di Kaspersky hanno rilevato in totale quasi 125 milioni di file malevoli. In media, 411.000 al giorno, in aumento del 3% circa rispetto allo scorso anno.

Secondo quanto attestato dal Kaspersky Security Bulletin: Statistics of the Year Report, che descrive l’evoluzione del panorama delle minacce informatiche, anche alcuni tipi di minacce sono risultate in aumento. Gli esperti hanno infatti osservato un incremento del 53% di attacchi che utilizzano file Microsoft Office malevoli e altri tipi di documenti. Ma i cybercriminali hanno adottato anche tattiche più pericolose, come l’utilizzo di backdoor per infiltrarsi nei sistemi senza essere scoperti.

Windows rimane il bersaglio primario

Windows è rimasto il bersaglio primario per gli attacchi informatici nel 2023, costituendo l’88% di tutti i dati con malware rilevati quotidianamente.
I gruppi di file maligni diffusi attraverso vari script e diversi formati di documenti si sono classificati tra le prime tre minacce, rappresentando il 10% di tutti i file malevoli rilevati quotidianamente.

I sistemi di rilevamento di Kaspersky hanno scoperto un incremento giornaliero piuttosto significativo dei file dannosi in vari formati di documenti, come ad esempio, Microsoft Office, PDF, per un aumento del 53% e quasi 24.000 file dannosi.
La crescita potrebbe essere connessa a un aumento degli attacchi che usano file PDF di phishing, progettati per sottrarre dati alle potenziali vittime.

I trojan sono i malware più diffusi

I tipi di malware più diffusi continuano a essere i trojan. Quest’anno si è registrata un’impennata nell’uso delle backdoor, con una crescita da 15.000 file rilevati al giorno nel 2022 a 40.000 nel 2023.
Le backdoor si rivelano uno dei tipi di trojan più pericolosi, in quanto forniscono agli aggressori il controllo remoto del sistema delle vittime per eseguire operazioni quali invio, ricezione, esecuzione ed eliminazione di file, nonché la raccolta di dati riservati e l’attività di logging del computer.

AI usata per creare messaggi più convincenti per il phishing 

“Il panorama delle minacce informatiche continua a evolversi, diventando ogni anno più pericoloso – commenta Vladimir Kuskov, Head of Anti-Malware Research di Kaspersky -. I cybercriminali sviluppano nuovi malware, nuove tecniche e nuovi metodi per attaccare organizzazioni e individui. Anche il numero di punti deboli riportato cresce annualmente e i criminali informatici, tra cui i gruppi specializzati in ransomware, li sfruttano senza esitare. Inoltre, la facilità di accesso al crimine informatico sta aumentando grazie alla proliferazione dell’Intelligenza artificiale – aggiunge Kuskov -. che gli aggressori utilizzano, ad esempio, per creare messaggi di phishing con testi più convincenti. In questo momento, è essenziale sia per le grandi organizzazioni sia per ogni utente adottare soluzioni di sicurezza affidabili”.

Che ruolo ha la televisione nelle nostre case?

In occasione della Giornata Mondiale della Televisione, Samsung Electronics Italia ha svelato i risultati del nuovo Social Poll “TV? Mi piaci tu!”, un’indagine condotta sulla piattaforma Instagram che ha coinvolto più di 2.800 partecipanti.
La ricerca offre una panoramica aggiornata sul ruolo della televisione all’interno delle abitazioni, rivelando le abitudini prevalenti e i fattori che influenzano le scelte d’acquisto dei consumatori.

Oltre il 40% degli italiani ha un apparecchio in ogni stanza

Uno dei risultati più evidenti è l’ubiquità della televisione nelle case degli intervistati. Il 40,6% degli utenti ha dichiarato di possedere almeno un televisore in ogni stanza, evidenziando la centralità di questo dispositivo nella vita quotidiana.
Il 36% ha rivelato di avere due televisori, di cui il secondo, comprensibilmente, è collocato in camera da letto, per momenti di relax davanti a un film.

Quando è uno, è big

E’ interessante scoprire che il 23% degli intervistati preferisce un unico televisore, ma di dimensioni generose, che diventa il protagonista indiscusso del salotto.
Questo dato evidenzia l’importanza crescente del televisore come elemento d’arredo.

Gaming, streaming o film?

Le risposte hanno anche evidenziato nuove tendenze d’uso, con il 30% degli intervistati che considera il televisore il compagno ideale per il gaming. Ciò riflette l’espansione di questa passione da un interesse di pochi a una pratica più diffusa e condivisa. Il 27,3% ha dichiarato di apprezzare schermi di grandi dimensioni per favorire la visione di contenuti in streaming con la famiglia.
Per il 26,4%, invece, la scelta del televisore è basata sull’estetica, confermando che il design del dispositivo è sempre più rilevante.Quando si tratta di abitudini di visione, la serata davanti a un film è la preferita per il 65,8% della community, sottolineando il ruolo del televisore come fonte di relax.
Tuttavia, l’18,6% lo utilizza per rimanere informato sulle notizie, mentre il 15,5% lo tiene acceso costantemente come sottofondo sonoro durante altre attività.

Ogni quanto si cambia la tv? 

La longevità dei televisori è un altro aspetto interessante emerso dall’indagine. Il 70,8% degli intervistati cambia il proprio televisore solo quando è irrimediabilmente compromesso e non funzionante.
Il 20,6% concede al dispositivo un periodo di cinque anni prima di considerare un nuovo acquisto, mentre un esiguo 8,5% è sempre alla ricerca delle ultime novità, desideroso di sostituire il proprio televisore con il modello più innovativo disponibile.

Conoscenza dell’inglese? Ahi ahi

Come siamo messi, noi italiani e non solo, con le lingue straniere? E con l’inglese in articolare? A questa domanda risponde EF Education First (EF), che ha da poco pubblicato l’edizione 2023 dell’Indice di Conoscenza dell’Inglese (EF EPI), il più ampio rapporto internazionale sulle competenze linguistiche di 2,2 milioni di persone non di madrelingua, distribuite in 113 Paesi e regioni.
Il report evidenzia un preoccupante declino nelle competenze linguistiche degli individui nei cinque anni precedenti, specialmente tra i giovani, insieme a un crescente divario di genere.

Chi migliora, e chi no

Kate Bell, autrice dell’EF EPI, ha sottolineato che nonostante un’apparente stabilità globale nella padronanza generale dell’inglese, la realtà mostra che i progressi di alcuni Paesi sono stati compensati dal declino di altri. Ha evidenziato l’importanza dell’inglese come lingua ponte per condividere prospettive e stimolare la comprensione, sottolineando la necessità di esaminare le tendenze della conoscenza dell’inglese nel tempo.

L’EF EPI si basa sull’analisi dei dati relativi agli adulti che hanno sostenuto l’EF Standard English Test (EF SET), utilizzato a livello mondiale per test su larga scala. Nel corrente anno accademico 2023-2024, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca italiano ha scelto il test per una rilevazione in tutte le scuole superiori del paese. In sintesi, è un indice affidabile e omogeneo per valutare la conoscenza dell’inglese.

La pandemia ha “fermato” anche lo studio, ma non per il business

Alcuni punti salienti del rapporto includono la diminuzione della conoscenza dell’inglese tra i giovani, con un calo significativo guidato da nazioni come l’India e l’Indonesia. Diversi Paesi, tra cui l’Italia, hanno registrato declini legati alla pandemia, accelerando la tendenza mondiale.

Tuttavia, la competenza nella lingua inglese nella forza lavoro è in crescita a livello globale, con progressi evidenti soprattutto durante il periodo della pandemia. Il rapporto sottolinea anche un allargamento del divario di genere, con il miglioramento delle competenze linguistiche negli uomini e un calo nelle donne.

L’Italia scivola al 35° posto

Nella classifica globale, l’Italia è scesa al 35° posto, condividendo la posizione con Spagna e Moldavia. Unico punto positivo, l’Italia ha superato di sette posizioni i cugini francesi. A livello nazionale, il Friuli-Venezia Giulia è tornato in testa alla classifica, e Padova è stata designata come la città con le competenze linguistiche in inglese più elevate. Insomma, c’è ancora molto da fare, ma alcuni segnali sono incoraggianti. Bisogna solo… applicarsi di più.

Come arredare casa con stile

Oggi ti daremo alcuni consigli utili per arredare con stile ogni ambiente di casa.

Se stai pensando di arredare casa o di cambiare l’attuale arredamento, qui probabilmente troverai degli spunti che ti saranno utili nell’individuare le soluzioni più adatte a te.

Scegli uno stile

Il primo passo per arredare casa con stile è scegliere uno stile. Lo stile può essere moderno, classico, vintage, industriale, shabby chic, etc. Ci sono tanti stili diversi tra cui puoi scegliere, quindi è importante trovare quello che ti piace di più o quello che si avvicina di più al tuo modo di essere.

Se non sei sicuro di quale stile scegliere, puoi chiedere consiglio ad un interior designer o cercare online delle idee creative.

I colori

I colori sono uno strumento potente a tua disposizione, che può essere utilizzato a dovere per creare un’atmosfera particolare in casa.

Se vuoi creare un ambiente luminoso e accogliente, scegli colori chiari e pastello. Se vuoi creare un ambiente più moderno e dinamico, scegli colori più forti e vivaci.

Quando scegli i colori, tieni conto della luce naturale della stanza. Se la stanza è poco illuminata, opta per colori chiari per farla sembrare più grande e luminosa.

I mobili

I mobili sono ovviamente la parte più importante e tangibile di ogni arredamento. Scegli mobili di qualità, che siano realizzati con materiali resistenti e che durino nel tempo.

Ogni singolo arredo dovrebbe essere scelto in funzione di quelle che sono le tue aspettative nonché del modo e della frequenza con cui prevedi di utilizzarlo.

Per questo, quando scegli i mobili, considera le dimensioni della stanza e le tue esigenze. Se la stanza è piccola, scegli mobili di dimensioni contenute.

Se hai bisogno di molto spazio per riporre le cose, scegli mobili con tanti cassetti o direttamente degli armadi.

Gli accessori

Gli accessori possono dare un tocco personale all’arredamento di casa. Scegli accessori che ti piacciano e che riflettano la tua personalità. Puoi utilizzare oggetti di design, insegne vintage, fotografie, opere d’arte, manufatti artigianali, etc.

Ricorda soltanto di non esagerare quando scegli gli accessori. Qualche elemento decorativo va bene, ma il “troppo” può risultare eccessivo.

I consigli stanza per stanza

  • La cucina: La cucina è il cuore della casa, quindi è importante che sia arredata adeguatamente. Per arredarla con stile, scegli mobili di qualità che siano in legno o in acciaio inox. I colori chiari e luminosi sono perfetti per creare un ambiente accogliente da vivere in ogni momento della giornata. Per quanto riguarda gli accessori, puoi utilizzare elettrodomestici di design, tazze, piatti e bicchieri colorati o con motivi particolari.
  • Il soggiorno: Il soggiorno è la stanza dove trascorriamo la maggior parte del tempo in casa, quindi è importante che sia un ambiente davvero confortevole e rilassante. Per arredare il soggiorno con stile, scegli un divano dalle linee che siano in continuità con quelle della stanza, oltre che comodo e accogliente. Puoi aggiungere poltrone, tavolini e un tappeto per creare un’atmosfera ancora più intima. Puoi aggiungere un tocco di colore con cuscini, tappeti o altri accessori.
  • La camera da letto: La camera da letto è il luogo dove riposiamo, quindi è importante che sia realmente in grado di farci rilassare. Per arredare la camera da letto con stile, scegli accuratamente la testiera dato che questa conferirà una precisa impronta alla stanza. Puoi aggiungere anche dei comodini, un armadio e una piccola scrivania o piano d’appoggio per creare un ambiente pratico e confortevole. Per quanto riguarda i colori, scegli colori chiari e rilassanti per creare un ambiente riposante. Puoi aggiungere un tocco di colore tramite cuscini, lenzuola o altri accessori.
  • Il bagno: Il bagno è l’ambiente più intimo e rilassante di casa, quindi è importante che sia arredato con stile. Per far ciò, scegli sanitari e mobili di qualità. I colori chiari e luminosi sono perfetti per creare un ambiente rilassante e stiloso. Per quanto riguarda gli accessori puoi utilizzare piante, candele o altri oggetti decorativi.

Conclusione

Arredare casa con stile non è difficile, basta seguire il tuo istinto e cercare di capire cosa può rendere di più e cosa no.

Scegli uno stile che ti piace, usa i colori giusti, opta per mobili di qualità e non dimenticare di valorizzare ogni spazio con gli accessori giusti.

Mamme italiane social addicted per informarsi e prendere decisioni

Per una mamma su tre è molto importante ottenere informazioni che aiutino a prendere decisioni come genitore. E in questo il digital, tra social, blog e siti web, svolge un ruolo primario per il 98% delle mamme.

Il 36% di loro e il 48% delle donne in attesa poi ascolta i podcast, a conferma delle potenzialità di uno strumento che consente di fare contemporaneamente più cose. Emerge dal Focus mamme, lo studio nato dalla collaborazione tra FattoreMamma, Media Data Factory e BVA Doxa, che esplora i comportamenti delle mamme e delle famiglie in termini di acquisti, relazioni con i brand, e utilizzo dei social.

Le donne in attesa sono più digital

Le intervistate, da quando sono mamme, hanno tendenzialmente incrementato la fruizione dei media. L’incremento maggiore si registra in relazione a social e blog, una forma di comunicazione che risponde spesso all’esigenza di immediatezza, e la cui fruizione è cresciuta per una mamma su 3.

Tra le donne in attesa il 59% afferma di utilizzare maggiormente il digital, e il 30% di leggere più libri. Da un lato forse perché si ha più tempo a disposizione, dall’altro emergono sicuramente maggiori necessità e desiderio di informarsi.
Le mamme sono molto impegnate a rintracciare informazioni utili e importanti per crescere nel nuovo ruolo genitoriale. Soprattutto per l’informazione specialistica, con particolare attenzione all’ambito medico.

Relazione, ispirazione e divertimento: l’universo social

I social fanno sempre più parte della loro quotidianità. Facebook (82%) e Instagram (78% tra le mamme e 90% tra le donne in attesa) si confermano i più utilizzati.
Relazione, ispirazione e divertimento sono le parole che descrivono l’universo dei social e la specificità di ciascuno di essi.

Instagram è il preferito, in particolare tra le gestanti, usato per ispirarsi, scoprire trend e prodotti.
Facebook è importante per mantenere le relazioni con amici e parenti e per informarsi, mentre TikTok è utilizzato per divertimento, ma ancora poco diffuso in percentuale rispetto agli altri.

Le stories sono il formato preferito

I social sono rilevanti, orientano gli acquisti ma non solo. Fanno cambiare idea a 1 mamma su 2 riguardo a un prodotto/servizio, influenzando l’opinione anche su altri temi, come personaggi pubblici e fatti di cronaca.
Le stories sono il formato più ‘social’ in assoluto, il momento più ‘intimo’ di interazione dei creator/influencer con la loro community. Il fatto che per quasi il 60% delle mamme sono il formato preferito, indica quanto questo pubblico sia ancora fortemente legato al valore di ‘confronto’ e ‘dialogo’.

Significativo poi il desiderio di seguire influencer per le informazioni che vengono condivise e le cose nuove che fanno scoprire (65% delle mamme intervistate).
La comunicazione maggiormente apprezzata è quella informativa-istruttiva (soprattutto tra le donne incinte e quelle con figli entro i 4 anni). Questo indica un grande bisogno di essere supportate nella ricerca di soluzioni ai propri bisogni.