Famiglia

Come arredare casa con stile

Oggi ti daremo alcuni consigli utili per arredare con stile ogni ambiente di casa.

Se stai pensando di arredare casa o di cambiare l’attuale arredamento, qui probabilmente troverai degli spunti che ti saranno utili nell’individuare le soluzioni più adatte a te.

Scegli uno stile

Il primo passo per arredare casa con stile è scegliere uno stile. Lo stile può essere moderno, classico, vintage, industriale, shabby chic, etc. Ci sono tanti stili diversi tra cui puoi scegliere, quindi è importante trovare quello che ti piace di più o quello che si avvicina di più al tuo modo di essere.

Se non sei sicuro di quale stile scegliere, puoi chiedere consiglio ad un interior designer o cercare online delle idee creative.

I colori

I colori sono uno strumento potente a tua disposizione, che può essere utilizzato a dovere per creare un’atmosfera particolare in casa.

Se vuoi creare un ambiente luminoso e accogliente, scegli colori chiari e pastello. Se vuoi creare un ambiente più moderno e dinamico, scegli colori più forti e vivaci.

Quando scegli i colori, tieni conto della luce naturale della stanza. Se la stanza è poco illuminata, opta per colori chiari per farla sembrare più grande e luminosa.

I mobili

I mobili sono ovviamente la parte più importante e tangibile di ogni arredamento. Scegli mobili di qualità, che siano realizzati con materiali resistenti e che durino nel tempo.

Ogni singolo arredo dovrebbe essere scelto in funzione di quelle che sono le tue aspettative nonché del modo e della frequenza con cui prevedi di utilizzarlo.

Per questo, quando scegli i mobili, considera le dimensioni della stanza e le tue esigenze. Se la stanza è piccola, scegli mobili di dimensioni contenute.

Se hai bisogno di molto spazio per riporre le cose, scegli mobili con tanti cassetti o direttamente degli armadi.

Gli accessori

Gli accessori possono dare un tocco personale all’arredamento di casa. Scegli accessori che ti piacciano e che riflettano la tua personalità. Puoi utilizzare oggetti di design, insegne vintage, fotografie, opere d’arte, manufatti artigianali, etc.

Ricorda soltanto di non esagerare quando scegli gli accessori. Qualche elemento decorativo va bene, ma il “troppo” può risultare eccessivo.

I consigli stanza per stanza

  • La cucina: La cucina è il cuore della casa, quindi è importante che sia arredata adeguatamente. Per arredarla con stile, scegli mobili di qualità che siano in legno o in acciaio inox. I colori chiari e luminosi sono perfetti per creare un ambiente accogliente da vivere in ogni momento della giornata. Per quanto riguarda gli accessori, puoi utilizzare elettrodomestici di design, tazze, piatti e bicchieri colorati o con motivi particolari.
  • Il soggiorno: Il soggiorno è la stanza dove trascorriamo la maggior parte del tempo in casa, quindi è importante che sia un ambiente davvero confortevole e rilassante. Per arredare il soggiorno con stile, scegli un divano dalle linee che siano in continuità con quelle della stanza, oltre che comodo e accogliente. Puoi aggiungere poltrone, tavolini e un tappeto per creare un’atmosfera ancora più intima. Puoi aggiungere un tocco di colore con cuscini, tappeti o altri accessori.
  • La camera da letto: La camera da letto è il luogo dove riposiamo, quindi è importante che sia realmente in grado di farci rilassare. Per arredare la camera da letto con stile, scegli accuratamente la testiera dato che questa conferirà una precisa impronta alla stanza. Puoi aggiungere anche dei comodini, un armadio e una piccola scrivania o piano d’appoggio per creare un ambiente pratico e confortevole. Per quanto riguarda i colori, scegli colori chiari e rilassanti per creare un ambiente riposante. Puoi aggiungere un tocco di colore tramite cuscini, lenzuola o altri accessori.
  • Il bagno: Il bagno è l’ambiente più intimo e rilassante di casa, quindi è importante che sia arredato con stile. Per far ciò, scegli sanitari e mobili di qualità. I colori chiari e luminosi sono perfetti per creare un ambiente rilassante e stiloso. Per quanto riguarda gli accessori puoi utilizzare piante, candele o altri oggetti decorativi.

Conclusione

Arredare casa con stile non è difficile, basta seguire il tuo istinto e cercare di capire cosa può rendere di più e cosa no.

Scegli uno stile che ti piace, usa i colori giusti, opta per mobili di qualità e non dimenticare di valorizzare ogni spazio con gli accessori giusti.

Mamme italiane social addicted per informarsi e prendere decisioni

Per una mamma su tre è molto importante ottenere informazioni che aiutino a prendere decisioni come genitore. E in questo il digital, tra social, blog e siti web, svolge un ruolo primario per il 98% delle mamme.

Il 36% di loro e il 48% delle donne in attesa poi ascolta i podcast, a conferma delle potenzialità di uno strumento che consente di fare contemporaneamente più cose. Emerge dal Focus mamme, lo studio nato dalla collaborazione tra FattoreMamma, Media Data Factory e BVA Doxa, che esplora i comportamenti delle mamme e delle famiglie in termini di acquisti, relazioni con i brand, e utilizzo dei social.

Le donne in attesa sono più digital

Le intervistate, da quando sono mamme, hanno tendenzialmente incrementato la fruizione dei media. L’incremento maggiore si registra in relazione a social e blog, una forma di comunicazione che risponde spesso all’esigenza di immediatezza, e la cui fruizione è cresciuta per una mamma su 3.

Tra le donne in attesa il 59% afferma di utilizzare maggiormente il digital, e il 30% di leggere più libri. Da un lato forse perché si ha più tempo a disposizione, dall’altro emergono sicuramente maggiori necessità e desiderio di informarsi.
Le mamme sono molto impegnate a rintracciare informazioni utili e importanti per crescere nel nuovo ruolo genitoriale. Soprattutto per l’informazione specialistica, con particolare attenzione all’ambito medico.

Relazione, ispirazione e divertimento: l’universo social

I social fanno sempre più parte della loro quotidianità. Facebook (82%) e Instagram (78% tra le mamme e 90% tra le donne in attesa) si confermano i più utilizzati.
Relazione, ispirazione e divertimento sono le parole che descrivono l’universo dei social e la specificità di ciascuno di essi.

Instagram è il preferito, in particolare tra le gestanti, usato per ispirarsi, scoprire trend e prodotti.
Facebook è importante per mantenere le relazioni con amici e parenti e per informarsi, mentre TikTok è utilizzato per divertimento, ma ancora poco diffuso in percentuale rispetto agli altri.

Le stories sono il formato preferito

I social sono rilevanti, orientano gli acquisti ma non solo. Fanno cambiare idea a 1 mamma su 2 riguardo a un prodotto/servizio, influenzando l’opinione anche su altri temi, come personaggi pubblici e fatti di cronaca.
Le stories sono il formato più ‘social’ in assoluto, il momento più ‘intimo’ di interazione dei creator/influencer con la loro community. Il fatto che per quasi il 60% delle mamme sono il formato preferito, indica quanto questo pubblico sia ancora fortemente legato al valore di ‘confronto’ e ‘dialogo’.

Significativo poi il desiderio di seguire influencer per le informazioni che vengono condivise e le cose nuove che fanno scoprire (65% delle mamme intervistate).
La comunicazione maggiormente apprezzata è quella informativa-istruttiva (soprattutto tra le donne incinte e quelle con figli entro i 4 anni). Questo indica un grande bisogno di essere supportate nella ricerca di soluzioni ai propri bisogni.

Gli italiani comprano all’outlet, ma non rinunciano alle vacanze estive 

Arrivano i saldi, e l’81% degli italiani prevede di spendere più o meno la stessa cifra o anche di più rispetto al 2022. Il budget di spesa medio previsto si attesta sui 176 euro.
È quanto rileva l’Holiday Shopping Outlook, di Bain & Company Italia realizzato in collaborazione con Toluna. Se inflazione, costi energetici e attenzione per l’ambiente spingono quasi 6 italiani su 10 a risparmiare sulla quantità di ciò che acquistano, e a contenere i consumi energetici, nondimeno, gli italiani non intendono rinunciano alle vacanze estive. E se anche quest’anno il turismo nazionale guida le preferenze c’è chi torna a viaggiare all’estero.

Abbigliamento sempre in cima ai desideri dei consumatori

L’abbigliamento come sempre sarà il più gettonato durante i saldi (82%), seguito dai prodotti per la cura della persona (29%) e gli alimentari (26%).
Rispetto alla stagione invernale aumentano di rilevanza nelle scelte dei consumatori grandi magazzini, Outlet o negozi a basso prezzo, a conferma della crescente ricerca di convenienza, mentre si normalizza il canale online. E la sostenibilità svolge un ruolo sempre più importante nelle decisioni di acquisto: il 61% dei consumatori è orientato ad acquistare prodotti sostenibili anche durante i saldi estivi, soprattutto tra le fasce di età più giovani.

Quest’anno partirà il 20% in più rispetto al 2022

“Anche le aspettative degli italiani sulle proprie vacanze sono in forte crescita quest’anno, con un aumento dal 56% al 78% di coloro che partiranno rispetto al 2022 – Andrea Petronio, Senior Partner e Responsabile della practice Retail di Bain & Company in Italia -. L’Italia rimane la meta preferita, mentre per chi andrà all’estero l’Europa guida la classifica con il 77% delle preferenze, seguita da Nord America (10%) e Asia (9%). La durata delle vacanze per la maggior parte degli italiani sarà di 1 o 2 settimane”. Il mare rimane la meta preferita per il 72% degli italiani, seguito dalle città d’arte (32%) e dalla montagna (27%).

Budget per le ferie circa 1.180 euro

Per quanto riguarda l’alloggio, circa la metà degli italiani opterà per soggiorni in hotel, seguiti da case in affitto o B&B (43%), case di proprietà o di amici e parenti.
Quanto alla spesa, il 37% degli italiani prevede di spendere di più rispetto all’anno scorso, mentre solo il 10% prevede di risparmiare per le vacanze.
In media, gli italiani hanno messo a budget circa 1.180 euro, spesa in larga parte destinata all’alloggio.
Oltre la metà degli italiani prenota autonomamente le vacanze online, con l’eccezione dei Boomers, che preferiscono prenotare ‘in loco’ (30%) o essere ospitati da amici (14%).

Pensioni minime: di quanto aumentano dal 1° gennaio 2023?

L’ultima Legge di Bilancio prevede l’aumento delle pensioni minime a partire dal 1° gennaio 2023.  La pensione minima, secondo quanto disposto dalla Legge n. 638/1983, è un’integrazione del trattamento minimo pensionistico, riconosciuta a tutti coloro che percepiscono una pensione di importo basso. Di fatto, chi percepisce una pensione di importo inferiore a quello stabilito dalla legge ha diritto a un aumento tale da integrare la somma fino al raggiungimento della soglia minima fissata, che fino al 1° gennaio 2023 era di 525,38 euro.  Alla pensione minima, pertanto, ha diritto solo chi ha già avuto accesso alla pensione di vecchiaia, ossia ha raggiunto almeno i 10 anni di contribuzione e 67 anni di età.

Un’erogazione soggetta a perequazione economica

Non basta, però, raggiungere i requisiti e percepire una somma pensionistica al di sotto della soglia di legge. La pensione minima, infatti, non è riconosciuta a tutti coloro che vanno in pensione ma che hanno iniziato a versare i propri contributi a partire dal 1996, e a coloro che aderiscono alla Gestione Separata o scelgono l’opzione contributiva per la liquidazione della pensione.
Come avviene per ogni tipologia di erogazione pensionistica, anche questa è soggetta a perequazione economica: l’importo erogato viene rivalutato ogni anno sulla base delle variazioni del costo della vita come rilevato dagli indici Istat.

L’incremento è di 38,25 euro

Le misure adottate sono però transitorie. Gli aumenti pensionistici previsti, infatti, saranno validi al momento solo per 13 mensilità. Dal 1° gennaio 2023, ma solo per i successivi 13 mesi, tutti i percettori di pensione aventi diritto all’integrazione riceveranno un assegno pari a 563,73 euro, con un incremento quindi di 38,25 euro. Si tratta di una misura varata al fine di contrastare l’inflazione, che ha avuto una ricaduta diretta sull’aumento dei prezzi di beni e servizi. Si cerca in tal modo di rispettare il principio base della Legge n.638/1983, ossia quello di assicurare a tutti uno stile di vita dignitoso.
Un’eccezione è rappresentata dagli over 75, per i quali è previsto un aumento dell’assegno pensionistico pari a 600 euro, con un aumento al lordo pari a 74,62 euro.

Ridefinite le aliquote di rivalutazione

Con lo stesso scopo per cui è stato varato l’aumento delle pensioni, la nuova Legge interviene anche a ridefinire le aliquote di rivalutazione delle pensioni.  Con gli aumenti così fissati, le pensioni minime riescono a recuperare il 100% dell’inflazione, prevista per il 2023 al 7,3%. Un aumento pieno è calcolato solo per le pensioni di importo inferiore a 4 volte il minimo .Le altre percentuali di rivalutazione della pensione sono state fissate all’85% fino a 5 volte il minimo, al 53% fino a 6 volte il minimo, al 47% fino a 8 volte il minimo, al 37% fino a 10 volte il minimo, e al 32% oltre 10 volte il minimo.

Maternità obbligatoria: cos’è, e le novità in arrivo nel 2023

In Italia il congedo di maternità obbligatorio ha una durata di 5 mesi, e può essere fruito dalla lavoratrice a partire dal giorno precedente al parto fino al compimento dei tre mesi di vita del bambino. La lavoratrice ha inoltre la possibilità di scegliere di fruire di un congedo opzionale di ulteriori 3 mesi, sempre a condizione che il periodo complessivo di assenza non superi gli 8 mesi.
Di fatto, la maternità obbligatoria è un periodo di astensione dal lavoro al quale le lavoratrici hanno diritto durante la gravidanza e il puerperio, il periodo successivo al parto. Nel nostro paese la legge garantisce il congedo di maternità obbligatorio di 5 mesi per le lavoratrici dipendenti, a cui si possono aggiungere appunto altri 3 mesi di congedo opzionale.

Indennità riconosciuta dall’Inps

Durante il congedo di maternità obbligatorio, la lavoratrice ha diritto a un’indennità di maternità erogata dall’Inps. L’importo di tale indennità è pari al 100% della retribuzione lorda da lavoro dipendente, e viene corrisposta per un massimo di 5 mesi per il congedo obbligatorio e per altri 3 mesi per il congedo opzionale. Per richiedere il congedo di maternità la lavoratrice deve presentare all’Inps la relativa domanda utilizzando il modello SR163 entro il 180° giorno precedente la data prevista del parto. La domanda va presentata anche in caso di adozione o affidamento preadottivo, e deve essere accompagnata da una certificazione medica che attesti la gravidanza, o l’imminente adozione.

Diritti e doveri delle lavoratrici durante il periodo di congedo

Durante il congedo di maternità, la lavoratrice ha diritto a conservare il posto di lavoro e a ricevere l’indennità di maternità come previsto dalla legge. Tuttavia, è tenuta a comunicare tempestivamente al datore di lavoro eventuali variazioni della data del parto o del rientro al lavoro.

Agevolazioni per le lavoratrici madri durante e al rientro dal congedo

Le lavoratrici madri hanno diritto ad alcune agevolazioni durante e al rientro dal congedo di maternità. Ad esempio, hanno diritto a usufruire di un orario di lavoro part-time fino al compimento dell’anno di vita del bambino, anche se non hanno mai lavorato part-time in precedenza. Inoltre, possono richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro a tempo pieno in un rapporto di lavoro a tempo parziale, sempre fino al compimento dell’anno di vita del bambino.

Le novità introdotte dalla legge di bilancio

L’ultima la legge di bilancio ha previsto alcune novità in materia di congedo di maternità per le lavoratrici. Ad esempio, è stata introdotta la possibilità per le lavoratrici dipendenti di fruire del congedo di maternità anche in modalità di smart working, a condizione però che sia possibile svolgere la propria attività lavorativa in modalità agile. Inoltre, è stata estesa ai padri lavoratori dipendenti la possibilità di fruire di 5 giorni di congedo retribuito in caso di parto o adozione.

L’evoluzione della famiglia in Italia

La famiglia italiana è tradizionale, e continuerà a esserlo anche nel prossimo futuro. Lo conferma la ricerca Diverse&Inclusive Family – L’evoluzione della famiglia in Italia, presentata durante l’evento ‘Family Gap: questioni domestiche, questioni di genere?’ organizzato da Henkel Italia.
All’interno del campione appartenente alla community del magazine online DonnaD, Amica Fidata, l’87% dichiara di convivere con un partner di sesso opposto, con figli nel 67% dei casi.
Un quadro che non sembra destinato a mutare significativamente, almeno secondo i Millennial, che tra dieci anni si vedono sposati (76%) e con figli ancora in casa (78%), proprio come la generazione precedente.

Le grandi decisioni

Nelle grandi questioni familiari uomini e donne sembrano decidere insieme: la scelta della città in cui vivere è condivisa (74% uomini, 76% donne), così come la tipologia di abitazione (75%, 79%) e l’avere o meno figli (83%, 81%). Le prime significative divergenze si riscontrano sulla scelta del lavoro e le grandi questioni finanziarie (acquisto di seconde case, finanziamenti, investimenti ecc.). Se sul lavoro predomina la scelta individuale, con il 53% degli uomini che dichiara di prendere in autonomia ogni scelta che riguardi il proprio futuro lavorativo (64% donne), i dati relativi ai grandi temi finanziari mostrano che a guidare le scelte è ancora l’uomo. Il 66% di loro condivide tali scelte con la compagna contro il 76% delle donne.

La gestione quotidiana di casa e figli

Nella quotidianità e nella gestione della casa la condivisione delle scelte è alta, ma tornano le differenze sulle decisioni impegnative, come l’acquisto di auto o moto (58% uomini, 71% donne) o la scelta delle utenze (47%, 57%). La cura della casa è ancora a carico prevalentemente della donna, un modello vicino a quello del passato, meno collaborativo e con una distinzione dei compiti più netta. Per una persona su 10 devono infatti esserci compiti ben definiti tra uomo e donna (6,4% uomini, 4,7% donne) perché hanno diverse predisposizioni (56%) o capacità (50%). Nella gestione dei figli è nei compiti quotidiani che uomini e donne concordano nell’affermare che la madre deve essere più presente. Il 66% delle donne dichiara di occuparsi del tutto dei compiti scolastici e di mantenere i contatti con la scuola (75%).

Lavoro e salary gap

Stando a quanto dichiarato dagli intervistati, il 90% degli uomini conta su un lavoro full time contro il 57% delle donne, una situazione che determina una maggiore presenza della donna in casa, e un suo ruolo più centrale nel disbrigo delle faccende domestiche. Per quanto riguarda le donne che lavorano, il 47% si sente apprezzata sul lavoro (48% uomini) ma la retribuzione è considerata alta solo dal 4% di loro (10% uomini) o equa dal 37% (41%). E solo in una famiglia su 3 il contributo portato da uomini e donne è il medesimo, anche se per l’85% delle famiglie questo non influenza il modo di prendere le decisioni.

Assegno unico, già richiesto per oltre 7 milioni di figli

L’assegno unico e universale è già stato richiesto per 7.259.181 figli. Le domande complessive inviate all’Inps sono state, da inizio anno a oggi, 4.497.281. Ma c’è ancora tempo fino al prossimo 30 giugno per richiedere anche gli arretrati, calcolati a ritroso dal marzo 2022. La quasi totalità delle domande, riporta Adnkronos, è stata elaborata in modo automatizzato. Quelle in esame alle sedi per verifiche non automatizzabili sono solo lo 0,5%. Nessuna documentazione è stata chiesta ai cittadini e tutte le informazioni necessarie alla istruttoria sono state reperite da archivi Inps o di altri enti collegati in interoperabilità con Inps (Anpr, Agenzia entrate, ministero dell’Interno, Miur etc). Come riferisce Adnkronos, solo per meno dello 0,5% delle domande è stata chiesta della documentazione ai cittadini a comprova del possesso dei requisiti, quando tale documentazione non è stata reperita in automatico dalle banche dati della pubbliche amministrazioni.

Come funzionano i pagamenti?

Per quanto riguarda i pagamenti dell’assegno, l’Inps sta elaborando quelli relativi alle domande pervenute ad aprile, che sono state già oltre 392mila. I pagamenti per domande di aprile saranno avviati nella prima settimana di maggio, insieme ai rinnovi degli assegni per le domande pervenute in precedenza. Dopo il 30 giugno l’assegno decorrerà dal mese successivo a quello di presentazione e il pagamento è effettuato dal mese successivo a quello di presentazione della domanda.

Come si può presentare la domanda?

L’assegno unico universale (Auu) viene versato alle famiglie attraverso una procedura semplice e innovativa. La domanda può essere presentata sul sito web Inps, oppure tramite patronato o contact center. Per le domande presentate entro il 30 giugno 2022 saranno pagati gli assegni, se spettanti, a partire da marzo. Non è necessario avere un Isee al momento della domanda, in assenza di tale indicatore, o in presenza di un Isee superiore ai 40mila euro, l’assegno è corrisposto comunque, ma calcolato all’importo minimo previsto dalla norma. I percettori di rdc non devono presentare domanda, ma sarà loro riconosciuto d’ufficio l’assegno da Inps. La procedura è semplice, e per accedervi l’utente deve avere lo Spid. L’utente troverà quindi precompilati nella prima pagina (dopo la home page che presenta i vari applicativi che permettono la domanda e la sua gestione) i suoi dati anagrafici. Deve quindi inserire i dati dei figli, un figlio alla volta. Le pagine da compilare sono al massimo 3, sono navigabili, e l’utente può sempre tornare in una precedente per modificare i dati già inseriti. 

Caro bollette, le dritte per risparmiare

Il caro bollette è uno dei temi più “caldi” delle ultime settimane, e gli italiani sanno che dovranno fare i conti con salassi pesanti per luce e gas. Ecco allora che Enea propone una sorta di “prontuario” per risparmiare sui consumi e sui costi e al contempo tutelare l’ambiente. Dieci consigli riguardano l’uso efficiente del riscaldamento (Decalogo riscaldamento) e altri 10 l’uso ‘intelligente’ dell’energia. Ma non solo. Bastano infatti alcuni comportamenti quotidiani per risparmiare fino al 10% sulla bolletta: ad esempio spegnere le luci e il riscaldamento quando usciamo di casa, non aprire le finestre se c’è il termo acceso e spegnere il pc se non lo usiamo. Importante anche non eccedere con la temperatura nell’abitazione, ovvero oltre i 20 gradi.

Come “tagliare” la luce

Fra le mosse più efficaci per tagliare consumi (e spese) le lampadine a Led, con le quali si può ottenere un risparmio energetico di circa l’85%. Anche gli elettrodomestici di elevata classe energetica sono un antidoto efficace al caro-energia: la differenza di spesa fra la classe energetica elevata e quella più bassa arriva fino al 40%.

Evitare la dispersione di calore

Attenzione anche a piccoli gesti come schermare le finestre durante la notte con persiane, tapparelle o tende per ridurre la dispersione di calore e a spegnere gli stand-by: infatti, quelle che sembrano innocue lucine possono pesare fino al 10% sulla bolletta se lasciate accese tutto il tempo. “Per questo è bene usare appositi dispositivi come gli standby stop – spiega Nicolandrea Calabrese, responsabile Laboratorio Enea di Efficienza energetica negli edifici e sviluppo urbano – Ma sono possibili azioni ancora più incisive come la manutenzione degli impianti, il check-up dell’immobile (la diagnosi energetica), il controllo e la regolazione costante della temperatura degli ambienti fino a interventi più strutturali per migliorare la coibentazione. Un intervento, questo, per il quale sono previsti diversi incentivi che lo rendono economicamente più sostenibile”.

Soluzioni anti salasso

Nel prontuario di Enea, ci sono altre dritte per risparmiare. Ad esempio bisogna evitare di dimenticarsi di sbrinare frigo e congelatore: se accumulano troppo ghiaccio i consumi corrono; allo stesso modo, attenzione ai panni stesi ad asciugare sul radiatore o il divano davanti al termosifone e alle luci accese quando si esce da una stanza. Altre soluzioni taglia-spesa riguardano il tipo di caldaia: i modelli a condensazione consentono di risparmiare fino al 22% di gas metano rispetto a quelli tradizionali (in un appartamento di 130 metri quadri) mentre le valvole termostatiche sui radiatori consentono di ottenere un risparmio di circa il 13% del consumo di gas metano.

Casa, come è cambiata dopo la pandemia

La propria abitazione è sempre di più il baricentro della vita degli italiani: a decretarlo è Casa Doxa, l’Osservatorio nazionale sugli italiani e la casa di BVA Doxa relativamente ai principali cambiamenti in atto nella società, realizzato tra aprile e maggio 2021 intervistando online oltre 7 mila famiglie del Belpaese. Non solo: le lunghe settimane trascorse fra le quattro mura hanno fatto ripensare anche il concetto di casa stessa, che oggi deve essere dimora, ufficio, giardino, palestra e molte altre funzioni ancora. Tanto che sono in aumento le persone che si dichiarano pronte a trasferirsi in una nuova soluzione, più vicina ai desiderata attuali.

Trasloco per 2 milioni di italiani?

Probabilmente la pandemia porterà anche un ritrovata vivacità al mercato immobiliare, se è vero – come riporta l’Osservatorio – che sono ben 2 milioni in più gli italiani in cerca di una nuova casa nel 2021. Messi a dura prova dall’esperienza dell’emergenza sanitaria, sono sempre di più gli italiani che intendono cambiare casa entro i prossimi 4 anni: nel 2019 la percentuale toccava quota 22%, oggi si arriva la 26%  di individui pronti a traslocare. Il lockdown è il fattore alla base di questo desiderio: il 53% di chi ha intenzione di cambiare casa nel prossimo quadriennio dichiara infatti che l’esperienza delle chiusure che si sono alternate per tutto il 2020 e l’inizio del 2021 ha contribuito ad alimentare questa volontà.

I must have della casa perfetta

Oltre ad aver dato uno scossone a tutti gli aspetti della nostra esistenza, la pandemia ha pure “riorientato anche le priorità e i criteri di valutazione da considerare quando si è alla ricerca di una nuova abitazione. Costretti in casa per diversi mesi, gli italiani ora reclamano soprattutto spazi all’aperto e aree verdi dove poter vivere a contatto con la natura. Così, a balzare in testa nella classifica dei “must-have” per le nuove case spiccano giardini e terrazzi (67%, +9% rispetto al 2019) e la presenza del verde a pochi minuti di cammino (65%, con un incremento del 17% sul 2019)” spiega il rapporto. Ma anche rapporti di vicinato cordiali e piacevoli sono un plus per 3 italiani su 5, che forse hanno sofferto di solitudine durante le chiusure.

Cosa è cambiato con lo smartworking

Il lavoro a distanza, per molti diventato una prassi quotidiana, ha sconvolto altre caratteristiche della casa perfetta. Oggi, infatti, non è più fondamentale trovare un’abitazione vicina al luogo di lavoro (nel 2021 è molto importante per il 45% dei rispondenti, con valori in drastico calo rispetto agli anni passati), mentre restano importanti (anche se meno vitali) la vicinanza ai trasporti pubblici (55%) e la presenza di un garage o di un posto auto (65%).

Con Apple la casa è sempre più intelligente

Casa sempre più smart, almeno per quanto riguarda Apple. La società della Mela ha infatti presentato alla sua conferenza annuale Worldwide Developers Conference (WWDC) una serie di nuove funzionalità destinate a chi vuole rendere la propria abitazione più evoluta e “facile”. A partire dall’apertura della porta: diventa infatti possibile sbloccare la porta d’ingresso o del garage con il proprio iPhone, a condizione che sia stata installata una serratura intelligente compatibile. Un altro aspetto interessante è che questi nuovi sviluppi coinvolgono diverse figure imprenditoriali: in questo caso, ovviamente, i principali fornitori di serrature.

Insieme è meglio

Questa scelta è un cambio di passo rispetto al passato, in quanto Apple per la sua Smart Home “preferisce incoraggiare i produttori di hardware di terze parti ad adottare la piattaforma di Apple (HomeKit) per sviluppare i loro progetti senza problemi” riporta una nota di Developer.apple.com. Questa filosofia ha effetti molto ampi anche su molte altre funzionalità: ad esempio, vengono integratate su Home Kit anche le opzioni per il controllo dei condizionatori d’aria, delle videocamere, dei sensori di movimento, di campanelli e luci. L’obiettivo è quello di posizionare iPhone e Apple Watch come controller per un’ampia varietà di funzioni domestiche, rendendoli centrali nella gestione della casa e fidelizzando così la clientela su tutta la gamma di dispositivi Apple, compresi Apple TV e HomePod.

Uno standard affinché i gadget domestici lavorino insieme

Ma non è finita qui: Apple ha anche dichiarato che sosterrà Matter, lo standard progettato per consentire ai gadget domestici intelligenti di lavorare insieme. La casa della Mela ha contribuito attivamente alla nascita di questo progetto, che coinvolge anche Amazon, Google e Samsung. con un codice HomeKit open source. L’obiettivo di Matter è quello di garantire che i dispositivi domestici intelligenti rimangano compatibili per gli anni a venire e rendere più facile lo sviluppo di nuove app. Per gli sviluppatori, il codice HomeKit funzionerà con Matter senza la necessità di apportare nessuna modifica.
“Sempre in tema casa, HomeKit potrà presto utilizzare Siri per programmare l’accensione di luci intelligenti, per esempio ogni giorno alle 8:00 e le videocamere potranno verificare quando un pacco è stato consegnato: basterà tenere sotto controllo la situazione da una Apple TV in modalità a schermo intero ed, eventualmente, accendere facilmente le luci a distanza per illuminare l’ambiente circostante” conclude Developer.apple.com. Le videocamere per la casa intelligente potranno archiviare i filmati in modo crittografato e privato su iCloud attraverso una funzionalità chiamata HomeKit Secure Video.