Come scegliere l’impianto di climatizzazione giusto per casa

La scelta dell’impianto di climatizzazione giusto per casa è una decisione importante in quanto in grado di influire sul comfort e sui consumi energetici.

Per fare in modo che tutti in casa possano stare bene anche dal punto di vista delle condizioni ambientali e per salvaguardare consumi ed ammontare delle bollette, di seguito forniamo alcuni consigli che ti aiuteranno a scegliere l’impianto giusto per le tue esigenze.

Dimensionamento dell’impianto

Il primo passo da compiere è quello di scegliere l’impianto in base alle dimensioni della tua casa e al numero di ambienti da climatizzare.

Per farlo, è necessario calcolare il volume di ciascun ambiente e moltiplicarlo per il coefficiente di scambio termico. In base a questo valore, potrai scegliere l’impianto con la potenza termica adeguata.

Tipologia di impianto

In commercio esistono diversi tipi di impianti di climatizzazione, ognuno con le proprie caratteristiche e vantaggi. Le tipologie principali sono:

  • Monosplit: Il monosplit è la soluzione più semplice e diffusa. È costituito da un’unità esterna e da un’unità interna, che vengono collegate tra loro da una tubazione (è necessario fare un foro sul muro). È adatto a climatizzare ambienti di piccole o medie dimensioni.
  • Multisplit: Il multisplit è una soluzione più versatile del monosplit. È costituito da un’unità esterna e da più unità interne, che possono essere installate in diversi ambienti della casa. È adatto a climatizzare ambienti di grandi dimensioni o più ambienti contemporaneamente. In questo caso l’unità esterna è più potente rispetto quelle dei monosplit, dunque può essere anche più rumorosa.
  • Climatizzazione canalizzata: L’aria condizionata canalizzata è una soluzione ideale per climatizzare abitazioni di grandi dimensioni. L’aria fredda o calda viene distribuita in tutti gli ambienti attraverso un sistema di canali nascosti nel controsoffitto, dunque non ci sono antiestetici condizionatori d’aria a vista.

Classe energetica

La classe energetica di un impianto di climatizzazione indica il suo livello di efficienza energetica, dunque la capacità di garantire stesse prestazioni di altri modelli ma con consumi più bassi.

La classe più efficiente è la A+++, seguita dalla A++, A+, A, B, C, D, E e F. È importante scegliere un impianto di classe energetica elevata per ridurre i consumi energetici e risparmiare sui costi in bolletta.

Funzionalità e costi

Gli impianti di climatizzazione moderni presentano una vasta gamma di funzionalità, tra cui:

  • Controllo da remoto: Il controllo da remoto consente di accendere, spegnere e regolare la temperatura dell’impianto anche quando non si è in casa.
  • Filtri antipolvere: I filtri antipolvere proteggono l’aria da polvere, allergeni e altri agenti inquinanti.
  • Depurazione dell’aria: La depurazione dell’aria elimina dall’aria batteri, virus e altri microrganismi.
  • Riscaldamento: Alcuni impianti di climatizzazione possono essere utilizzati anche per il riscaldamento invernale.

Per quel che riguarda il costo di un impianto di climatizzazione, possiamo dire che questo varia in base alla tipologia, alla potenza, alle funzionalità e alla marca, nonché in base alla classe energetica.

In generale, potenza e classe energetica sono i due fattori maggiormente in grado di far lievitare il prezzo di un impianto di aria condizionata.

Installazione e manutenzione

L’installazione di un impianto di climatizzazione deve essere eseguita da una ditta o da un tecnico qualificato. È importante affidarsi a dei professionisti per avere la certezza che l’impianto sia in sicurezza e avere sempre la corretta usabilità del dispositivo.

Anche la manutenzione periodica dell’impianto di climatizzazione è importante per preservare il dispositivo nel tempo ed evitare che con il passare degli anni possano verificarsi dei problemi.

La manutenzione ordinaria (ad esempio la pulizia dei filtri ed un controllo generico dell’impianto) dovrebbe essere eseguita una volta all’anno, mentre la manutenzione straordinaria (ad esempio il ripristino del gas laddove necessario) dovrebbe essere eseguita ogni 5-7 anni.

A Torino è nata la prima comunità energetica rinnovabile d’Italia

A Torino si sta concretizzando una vera e propria rivoluzione nel settore energetico, grazie anche all’adozione di soluzioni innovative volte a favorire l’autoconsumo condiviso e la produzione di energia pulita.

In particolare il riferimento è alla nascita della prima comunità energetica rinnovabile nel quartiere Barriera di Milano.

La volontà condivisa del condominio ha permesso la realizzazione di questo progetto. Grazie all’approvazione unanime dei suoi abitanti, esso ha preso forma, prevedendo ovviamente anche l’installazione di numerosi pannelli fotovoltaici.

Questa iniziativa ha come obiettivo la creazione di un’efficace comunità energetica capace di generare energia pulita, riducendo notevolmente le emissioni di CO2, con una stima di circa 10 tonnellate all’anno.

Inoltre, grazie agli incentivi offerti dal GSE (ovvero il Gestore dei Servizi Energetici), si prospettano considerevoli risparmi sulla bolletta energetica per gli abitanti del condominio, il che consentirà loro di ottenere il recupero delle spese iniziali nell’arco di soli sei anni.

Dunque si tratta di un investimento che è possibile ammortizzare in tempi brevi e che consente dei vantaggi facilmente intuibili a livello economico per gli anni a seguire.

Il capoluogo guida la transizione ecologica della regione

Torino si conferma essere pioniere nella transizione verso modelli energetici più sostenibili ed efficienti. L’assessore alla Transizione Ecologica del capoluogo ha annunciato un ambizioso progetto di sperimentazione pilota sulle comunità energetiche rinnovabili nel contesto urbano.

Quest’iniziativa mira a individuare gli spazi idonei all’installazione di fonti energetiche rinnovabili, tra questi ad esempio i pannelli solari, ma non solo.

Un primo esempio tangibile di questo tipo è rappresentato dall’installazione di nuovi pannelli fotovoltaici presso l’Aeroporto di Caselle, i quali contribiscono alla fornitura di energia pulita per le attività dello scalo.

Un nuovo modello di efficienza energetica

La sperimentazione a Torino non si limita all’aspetto tecnologico, ma propone anche un modello innovativo di governance pubblico-privato.

Questa collaborazione sinergica tra enti pubblici e privati mira a diffondere pratiche di efficienza energetica e produzione di energia rinnovabile.

L’obiettivo è quello di fare in modo che sempre più edifici in città possano produrre autonomamente parte dell’energia di cui hanno bisogno per le attività quotidiane, riducendo così la richiesta alla rete nazionale e facendo registrare notevoli vantaggi per quel che riguarda l’ambiente e la qualità dell’aria.

Nuovi orizzonti per la transizione energetica

In Italia e in molte altre nazioni europee, si affrontano ancora diverse sfide nella co-produzione e gestione dell’energia. Le barriere normative e la mancanza di procedure standardizzate rappresentano infatti degli ostacoli significativi.

Tuttavia, iniziative come queste stanno aprendo nuove prospettive per superare tali difficoltà e accelerare il processo di transizione verso un sistema energetico più sostenibile.

Da questo punto di vista, Torino potrebbe rappresentare proprio l’apripista in grado di indicare agli altri la strada da percorrere.

L’Impatto del fotovoltaico a Torino

Tra le molteplici iniziative, il fotovoltaico a Torino si erge come uno degli elementi chiave per la generazione di energia pulita e sostenibile.

L’installazione di nuovi impianti nei condomini e nei primi spazi urbani come l’aeroporto di Caselle non solo riduce le emissioni inquinanti, ma dimostra il potenziale di una città che abbraccia la tecnologia pulita per il suo stesso progresso sostenibile.

Prospettive future: superare le sfide per la transizione

Mentre il progresso è evidente, è essenziale superare le rimanenti sfide che ostacolano la transizione verso la sostenibiità ambientale. Tra i principali ostacoli vi sono i vincoli normativi e la burocrazia in generale.

In ogni caso, iniziative come quelle di Torino offrono un faro di speranza, mostrando a tutti che con la collaborazione e la determinazione è possibile superare tali barriere, spianando la strada verso un futuro energetico più sostenibile e responsabile.

L’importanza di bere almeno 2 litri d’acqua al giorno

L’acqua è un elemento essenziale per la vita e riveste un ruolo fondamentale se desideriamo mantenere un perfetto stato di salute.

Tante persone però, sottovalutano l’importanza di bere a sufficienza durante la giornata e spesso non si rendono conto dei numerosi benefici che un adeguato apporto idrico può portare al nostro organismo.

Se anche tu hai bisogno di bere di più e vuoi capire perché sia così importante, o se hai dei problemi di salute per i quali è consigliabile di bere almeno 2 litri d’acqua ogni giorno, a breve evidenzieremo quali sono gli effetti positivi che bere a sufficienza può avere sul nostro benessere complessivo.

Idratazione generale del corpo

L’acqua costituisce circa il 60% del nostro peso corporeo e svolge un ruolo vitale in molte funzioni fisiologiche. Mantenere un’adeguata idratazione aiuta dunque il nostro corpo a funzionare correttamente.

L’acqua è coinvolta nel trasporto di sostanze nutritive, nell’eliminazione delle scorie, nella regolazione della temperatura corporea e nella lubrificazione delle articolazioni e dei muscoli.

Migliora la salute della pelle

L’acqua svolge un ruolo chiave anche per quel che riguarda la salute della nostra pelle. Una corretta idratazione può infatti migliorarne l’elasticità, ridurre la comparsa di rughe e contribuire a  mantenere un aspetto sano e luminoso.

Bere abbastanza acqua aiuta dunque a mantenerla idratata e a prevenire la secchezza cutanea, aspetto da non sottovalutare anche per tutti gli aspetti legati all’estetica.

Favorisce la perdita di peso

Bere tanta acqua ogni giorno può svolgere un ruolo importante anche nella gestione del peso corporeo. L’acqua può infatti aiutare a ridurre l’appetito, aumentare il senso di sazietà e accelerare il metabolismo.

Inoltre, un’ottima idea è quella di sostituire con l’acqua le bevande gassate ad alto contenuto calorico, come bevande zuccherate o alcolici, contribuendo così a ridurre l’assunzione di calorie.

Promuove la salute del sistema digerente

Un adeguato apporto idrico favorisce una corretta funzione del sistema digerente. L’acqua aiuta ad ammorbidire le feci, prevenendo così la stitichezza e facilitando il transito intestinale.

Inoltre, bere tanto può contribuire a prevenire l’insorgenza di disturbi digestivi come l’acidità di stomaco, ma non solo.

Dunque anche il nostro sistema digerente può ottenere numerosi vantaggi dall’assunzione quotidiana di almeno due litri d’acqua.

Supporta la funzione renale

I reni hanno il compito di filtrare il sangue ed eliminare, tramite le urine, tutte quelle sostanze cosiddette “di scarto”.

Un apporto idrico sufficiente aiuta dunque a mantenere una corretta funzione renale, prevenendo la formazione di calcoli e favorendo la diluizione delle sostanze potenzialmente dannose per l’organismo.

A tal proposito, soprattutto per quanti sono spesso interessati da calcoli renali, è importante verificare quale sia la durezza dell’acqua cui si ha accesso dal rubinetto di casa ed eventualmente regolarla mediante l’installazione di uno dei moderni depuratori acqua, i quali trattengono le impurità e gli elementi che rendono l’acqua troppo “pesante”.

Migliora le prestazioni fisiche

L’acqua svolge un ruolo fondamentale nel favorire il miglioramento delle prestazioni fisiche, sia per gli atleti professionisti che per gli amatori.

Durante l’attività fisica infatti, il nostro corpo perde acqua attraverso la sudorazione, e una corretta idratazione è essenziale per mantenere l’equilibrio idrico e prevenire la disidratazione. Essa può infatti portare ad una diminuzione delle prestazioni fisiche, affaticamento e crampi muscolari.

Per fare un esempio, considera che con un’ora di corsa a ritmo medio si perde circa un litro di liquidi, da qui la necessità di idratarsi adeguatamente e reintegrare.

Quanta acqua bere al giorno?

Molte persone si chiedono quantità di acqua dovrebbero bere al giorno per soddisfare le esigenze idriche del proprio organismo. Anche se le esigenze individuali possono variare in base a diversi fattori come l’età, il sesso, l’attività fisica e l’ambiente in cui si vive, un buon punto di riferimento è bere almeno 2 litri di acqua al giorno.

Considera ad ogni modo che tanti cibi che assumiamo, frutta e verdura in particolare, ma anche zuppe e centrifugati, contengono tanta acqua che concorre al raggiungimento giornaliero dei famosi due litri.

Conclusioni

Bere almeno 2 litri d’acqua al giorno è fondamentale per il nostro benessere generale. L’acqua svolge dunque un ruolo chiave per le funzioni vitali del nostro organismo e può apportare nell’immediato numerosi benefici per la salute.

Una corretta idratazione può migliorare dunque il modo in cui diversi organi del corpo lavorano, il che è di per sé un ottimo motivo per iniziare a bere di più.

Ricordati per questo di bere regolarmente durante il giorno e di consultare sempre un professionista medico se avverti la necessità di avere un consulto approfondito.

Come arredare casa con stile

Oggi ti daremo alcuni consigli utili per arredare con stile ogni ambiente di casa.

Se stai pensando di arredare casa o di cambiare l’attuale arredamento, qui probabilmente troverai degli spunti che ti saranno utili nell’individuare le soluzioni più adatte a te.

Scegli uno stile

Il primo passo per arredare casa con stile è scegliere uno stile. Lo stile può essere moderno, classico, vintage, industriale, shabby chic, etc. Ci sono tanti stili diversi tra cui puoi scegliere, quindi è importante trovare quello che ti piace di più o quello che si avvicina di più al tuo modo di essere.

Se non sei sicuro di quale stile scegliere, puoi chiedere consiglio ad un interior designer o cercare online delle idee creative.

I colori

I colori sono uno strumento potente a tua disposizione, che può essere utilizzato a dovere per creare un’atmosfera particolare in casa.

Se vuoi creare un ambiente luminoso e accogliente, scegli colori chiari e pastello. Se vuoi creare un ambiente più moderno e dinamico, scegli colori più forti e vivaci.

Quando scegli i colori, tieni conto della luce naturale della stanza. Se la stanza è poco illuminata, opta per colori chiari per farla sembrare più grande e luminosa.

I mobili

I mobili sono ovviamente la parte più importante e tangibile di ogni arredamento. Scegli mobili di qualità, che siano realizzati con materiali resistenti e che durino nel tempo.

Ogni singolo arredo dovrebbe essere scelto in funzione di quelle che sono le tue aspettative nonché del modo e della frequenza con cui prevedi di utilizzarlo.

Per questo, quando scegli i mobili, considera le dimensioni della stanza e le tue esigenze. Se la stanza è piccola, scegli mobili di dimensioni contenute.

Se hai bisogno di molto spazio per riporre le cose, scegli mobili con tanti cassetti o direttamente degli armadi.

Gli accessori

Gli accessori possono dare un tocco personale all’arredamento di casa. Scegli accessori che ti piacciano e che riflettano la tua personalità. Puoi utilizzare oggetti di design, insegne vintage, fotografie, opere d’arte, manufatti artigianali, etc.

Ricorda soltanto di non esagerare quando scegli gli accessori. Qualche elemento decorativo va bene, ma il “troppo” può risultare eccessivo.

I consigli stanza per stanza

  • La cucina: La cucina è il cuore della casa, quindi è importante che sia arredata adeguatamente. Per arredarla con stile, scegli mobili di qualità che siano in legno o in acciaio inox. I colori chiari e luminosi sono perfetti per creare un ambiente accogliente da vivere in ogni momento della giornata. Per quanto riguarda gli accessori, puoi utilizzare elettrodomestici di design, tazze, piatti e bicchieri colorati o con motivi particolari.
  • Il soggiorno: Il soggiorno è la stanza dove trascorriamo la maggior parte del tempo in casa, quindi è importante che sia un ambiente davvero confortevole e rilassante. Per arredare il soggiorno con stile, scegli un divano dalle linee che siano in continuità con quelle della stanza, oltre che comodo e accogliente. Puoi aggiungere poltrone, tavolini e un tappeto per creare un’atmosfera ancora più intima. Puoi aggiungere un tocco di colore con cuscini, tappeti o altri accessori.
  • La camera da letto: La camera da letto è il luogo dove riposiamo, quindi è importante che sia realmente in grado di farci rilassare. Per arredare la camera da letto con stile, scegli accuratamente la testiera dato che questa conferirà una precisa impronta alla stanza. Puoi aggiungere anche dei comodini, un armadio e una piccola scrivania o piano d’appoggio per creare un ambiente pratico e confortevole. Per quanto riguarda i colori, scegli colori chiari e rilassanti per creare un ambiente riposante. Puoi aggiungere un tocco di colore tramite cuscini, lenzuola o altri accessori.
  • Il bagno: Il bagno è l’ambiente più intimo e rilassante di casa, quindi è importante che sia arredato con stile. Per far ciò, scegli sanitari e mobili di qualità. I colori chiari e luminosi sono perfetti per creare un ambiente rilassante e stiloso. Per quanto riguarda gli accessori puoi utilizzare piante, candele o altri oggetti decorativi.

Conclusione

Arredare casa con stile non è difficile, basta seguire il tuo istinto e cercare di capire cosa può rendere di più e cosa no.

Scegli uno stile che ti piace, usa i colori giusti, opta per mobili di qualità e non dimenticare di valorizzare ogni spazio con gli accessori giusti.

Le tendenze nel design degli interni per i negozi di moda

Il design degli interni è un aspetto cruciale per attirare i clienti di otni tipo di negozio, soprattutto quelli del settore moda, ed offrire a tutti un’esperienza di acquisto più piacevole.

Vediamo per questo quali sono le tendenze del momento nel settore del design di interni per i negozi di moda, così da poter fornire indicazioni utili a quanti desiderano dare alla propria attività commerciale un look più moderno e accattivante.

Il design degli interni ha infatti un impatto significativo sull’immagine che un negozio di moda trasmette ai suoi clienti.

Un ambiente ben curato può aumentare la percezione di valore dei prodotti in vendita e migliorare l’esperienza di acquisto complessiva.

Proprio grazie a soluzioni mirate per gli spazi e gli arredi, i negozi di moda possono distinguersi dai loro competitors e creare un’immagine coerente e riconoscibile.

Il minimalismo come tendenza predominante

Negli ultimi anni, il minimalismo è diventato una delle idee che vanno per la maggiore anche nell’arredo dei negozi di moda. Questa tendenza si basa sul concetto di “meno è meglio“, eliminando gli elementi superflui e privilegiando la pulizia delle linee e la semplicità.

I negozi che hanno adottato questo stile spesso utilizzano materiali naturali come il legno, il vetro e il metallo, e sono caratterizzati da una palette di colori neutri e sobri.

Questo tipo di design crea un’atmosfera elegante e raffinata, che può essere particolarmente adatta per i negozi di alta gamma.

L’uso di tecnologie innovative

Un’altra tendenza che al momento riguarda parecchi negozi  di abbigliamento è l’uso di tecnologie innovative quali schermi interattivi, realtà aumentata e altri dispositivi tecnologici in grado di offrire ai clienti un’esperienza d’acquisto coinvolgente e interattiva.

Ad esempio, tali negozi mettono a disposizione l’utilizzo di schermi touchscreen per consentire ai clienti di visionare i prodotti in modo più dettagliato, anche senza provarli.

L’importanza dell’illuminazione

L’illuminazione è un elemento fondamentale nel design di qualsiasi attività commerciale, e questo vale chiaramente anche per i negozi di moda.

La giusta illuminazione può valorizzare i prodotti in vendita e creare un’atmosfera più accogliente e invitante per i clienti.

Al momento è preferito l’uso di luci a LED, sia perchè offrono una maggiore efficienza energetica e sai perché garantiscono una maggiore flessibilità nella scelta del colore e dell’intensità della luce.

Tra l’altro, molti negozi sfruttano l’illuminazione per creare effetti visivi interessanti, come ad esempio la proiezione di immagini o la creazione di giochi di luce e ombre.

Gli espositori in cartone

Gli espositori in cartone sono una soluzione sempre più adoperata anche nei negozi di moda.

Essi possono essere facilmente personalizzati per adattarsi alle esigenze specifiche di ogni negozio, e possono essere adoperati per esporre una vasta gamma di prodotti, dall’abbigliamento agli accessori.

Questi espositori sono infatti resistenti e durevoli, ma anche ecologici e sostenibili.

Proprio la sostenibilità è diventata un argomento sempre più importante nell’ambito del design di interni per i negozi di moda.

Molti negozi stanno infatti adottando un approccio eco-friendly, ricorrendo a materiali riciclati e sostenibili per i propri arredi.

Allo stesso tempo, tante attività commerciali stanno cercando di ridurre il loro impatto ambientale, utilizzando anche fonti di energia rinnovabile e riducendo l’utilizzo di materiali non biodegradabili.

In breve

Dunque, il design di interni per i negozi di moda è un aspetto cruciale, tanto quanto la qualità dei prodotti in vendita.

Le tendenze del momento riguadano aspetti che mirano a sfruttare al meglio l’illuminazione e le nuove tecnologie, con lo sguardo verso un approccio più sostenibile e naturale anche per quel che riguarda gli arredi.

In questo contesto, gli espositori in cartone sono una soluzione sempre più ricercata ed apprezzata, grazie alla loro resistenza ed al loro impatto minimo sull’ambiente.

Codici Sconto Amazon: come funzionano

Con i Codici Sconto Amazon si possono comprare online sul famoso marketplace determinati prodotti e in alcuni casi la percentuale di sconto è importante. Normalmente Amazon permette di risparmiare rispetto ai negozi fisici, ma usufruendo del codice sconto Amazon i vantaggi sono superiori. Vediamo allora come funzionano i coupon di Amazon, dove trovarli e come risparmiare acquistando i prodotti ad un prezzo speciale.

Codice sconto Amazon: cosa è

I codici sconto Amazon o coupon Amazon danno diritto ad uno sconto su un prodotto specifico, che il marketplace definisce come “prodotto idoneo”. Non si tratta, quindi, di uno sconto generico da applicare a tutto il carrello, ma di una promozione su un singolo prodotto. Se l’acquisto comprende sia prodotti normali sia prodotti idonei lo sconto Amazon si applica solo a quelli idonei. Il risparmio offerto dai codici sconto Amazon corrisponde ad una percentuale del prezzo o ad una cifra fissa.

Quando si utilizzano i coupon Amazon è bene prestare attenzione anche al periodo di validità, dato che alcuni sono utilizzabili solo 1 volta ed altri fino a 10 volte.

Come si usano i coupon Amazon

Per usufruire del codice sconto Amazon si può fare click su Seleziona Coupon selezionando poi la spunta Applica Coupon sotto il prezzo. In questo modo vedremo i dettagli del coupon, le condizioni di utilizzo e il periodo di validità.  A questo punto si aggiungerà il prodotto idoneo al carrello per poi procedere al normale acquisto e nella schermata finale vedremo il costo del prodotto e lo sconto applicato con il coupon.

Dove trovare i codici sconto Amazon

Sul sito ScontieBuoni.it puoi accedere alla lista dei coupon Amazon e prodotti idonei, anche se questi ultimi sono visibili anche sul sito del marketplace cliccando su “Offerte” e poi “Coupons”. Apparirà una schermata che riporta sulla sinistra tutte le categorie di prodotti idonei e sulla destra quelli più popolari. Non solo: la lista prodotti può essere ordinata n base a recenti, vecchi, in scadenza e comuni o a quelli con la percentuale di sconto maggiore. In questo modo chi acquista su Amazon può trovare sempre il prodotto idoneo con il coupon relativo da applicare per l’acquisto al prezzo scontato.

Sul nostro sito sono disponibili coupon per chi non ha un account Amazon, per chi ha account normali e per gli iscritti ad Amazon Prime.

I vantaggi del taglio laser industriale

Il taglio laser è un tipo di tecnica adoperata per lavorare tagliare pezzi di qualsiasi tipo di materiale in maniera rapida ed estremamente precisa. Per questo motivo tale soluzione è ampiamente adoperata nell’ambito dell’industria automobilistica, così come in ambito militare, medico, industriale ed estetico.

Come funziona il taglio laser?

I macchinari che adoperano questo tipo di tecnica sfruttano la luce quale strumento di taglio. Il raggio laser si focalizza su un punto del materiale da lavorare con una potenza tale da farlo fondere ed evaporare. Il risultato è una esecuzione davvero precisa del taglio, che consente di ottenere una finitura di qualità davvero molto particolare e dettagliata.

I vantaggi del taglio laser industriale

I moderni laser industriali presentano parecchi vantaggi che consentono di aumentare la velocità di produzione diminuendo tempi di lavorazione e costi, mantenendo la qualità inalterata.

  • Non serve tagliare le fustelle
  • È possibile apportare anche piccolissime modifiche
  • Non ci sono sbavature
  • È possibile effettuare tagli complessi
  • È una tecnologia che rispetta l’ambiente

I macchinari adoperati per poter riuscire a fare questo tipo di taglio sono molto avanzati, ed in questa maniera riescono a garantire una precisione di taglio senza eguali. Optoprim è una azienda specializzata nella fornitura di laser industriali, con una grande esperienza alle spalle ed in grado di offrire alle aziende clienti tutta la sicurezza di cui hanno bisogno per poter migliorare la qualità della produzione velocizzando l’intero processo.

L’ampio catalogo di prodotti offerti infatti, consente di rispondere alle esigenze dei vari mercati e dunque dei settori all’interno dei quali i clienti operano. Viene offerto supporto ai clienti sia in fase progettuale che nel momento in cui il progetto viene definito, aiutando ciascuno ad individuare esattamente la tipologia di laser necessario in base al tipo di lavorazione e di utilizzo che se ne intende fare.

Asciugamani Elettrico Mediclinics

Quante volte ti sarà capitato di constatare che la zona dei bagni del tuo locale è perennemente sporca a causa dei fazzoletti per asciugare le mani che traboccano dal cestino? Per non parlare di quei pezzi di carta che rimangono appiccicati al pavimento o fazzoletti che rotolano dappertutto. E cosa dire di quella solita chiazza d’acqua che si forma sul pavimento, causata dal gocciolare delle mani dei clienti durante la fase di asciugatura delle mani? Per te che sei un gestore sempre così attento all’igiene, alla pulizia e all’immagine del tuo locale questo è un problema non di poco conto ma di difficile soluzione. Ebbene, la soluzione geniale ed efficace che stai cercando da tempo oggi esiste ed è a tua disposizione, stiamo parlando degli asciugamani elettrici Mediclinics.

Questi dispositivi ultramoderni e super tecnologici sono in grado di asciugare le mani per intero entro 10/15 secondi, e garantiscono il massimo dell’igiene dato che non vi è alcun contatto ma soltanto un forte getto d’aria. Questi ingegnosi dispositivi garantiscono grandi prestazioni e consumi limitati, grazie all’assenza della resistenza che riscalda l’aria, e pongono fine al problema delle pozzanghere d’acqua nei pressi grazie ad un intelligente sistema che convoglia e raccoglie le gocce d’acqua. Quando il serbatoio sarà pieno, sarà il dispositivo stesso ad avvisare tramite un apposito segnale luminoso e acustico, e l’operatore potrà effettuare l’operazione di svuotamento in pochi secondi. Il prodotto è stato progettato e realizzato assolutamente in Europa, nello stabilimento Mediclinics di Barcellona, e non ha nulla dunque a che vedere con i prodotti importati dai paesi del Sud Est Asiatico. Grande qualità dunque, per un prodotto che vi consentirà di rendere i servizi igienici dei vostri locali un luogo ancora più pulito ed accogliente ma soprattutto sicuro e igienico. I vostri clienti o noteranno e vi ringrazieranno!

Formazione, una priorità per l’85% delle aziende italiane

L’85% delle aziende considera la formazione aziendale molto importante, se non addirittura fondamentale. Questo dato evidenzia come l’apprendimento permanente sia considerato una leva strategica di sviluppo e trasformazione per le imprese. A sostenerlo è l’indagine condotta da Gility, una società EdTech nata come joint venture tra CDP Venture Capital Sgr e BPER Banca, finalizzata a sostenere la competitività delle aziende italiane e la crescita delle competenze, anche tra le PMI.

Le risposte di imprese e responsabili della Risorse umane

Gility ha condotto un’analisi quantitativa basata su una survey distribuita a un campione di 200 aziende italiane e un’indagine qualitativa che ha coinvolto 64 professionisti nell’ambito delle Risorse Umane, del Learning & Development e del management aziendale. La ricerca ha abbracciato diverse realtà aziendali e filiere industriali, con una significativa partecipazione di PMI e microimprese (53% del campione, considerando il numero di dipendenti).

I dipendenti preferiscono corsi di lingue straniere e sostenibilità

Dall’indagine è emerso che le aree in cui le aziende investono di più nella formazione, escludendo quella obbligatoria, riguardano le competenze specifiche per mansione/settore (32%), quelle digitali e informatiche (27%), le soft skill (20%), le lingue (5%), la sostenibilità ambientale (4%) e altre tematiche (12%). Tuttavia, è interessante notare che la formazione offerta non sempre corrisponde alle tematiche più richieste dai dipendenti. Ad esempio, il 15% dei dipendenti vorrebbe formarsi di più sulla sostenibilità e il 50% sulle lingue.

Emergono modelli formativi ibridi

Anche se il Digital Learning, sincrono e asincrono, si sta affermando come un pilastro centrale nella formazione aziendale, il 66% delle aziende adotta ancora la formazione in presenza. Emerge però una tendenza verso modelli formativi ibridi, che combinano e-learning individuale con sessioni pratiche in aula: al momento l’implementazione pratica di strumenti tecnologici avanzati è ancora embrionale.

Tra i benefici più apprezzati della formazione digitale, secondo i dipendenti, ci sono la flessibilità di erogazione (86%), il risparmio di tempo e costi (80%) e la semplicità con cui vengono erogati (60%).

I giovani vogliono flessibilità

Le nuove generazioni manifestano una preferenza per un approccio flessibile all’apprendimento continuo, prediligendo modalità di apprendimento autonome e asincrone che consentono loro di procedere al proprio ritmo. Inoltre, esprimono il bisogno di applicare concretamente quanto appreso, preferendo metodologie interattive come il role play e il coaching.

Per il 2024, le principali aree di formazione su cui si intenderà investire includono la comunicazione e la collaborazione, l’intelligenza artificiale e le competenze digitali.

Italiani insoddisfatti della vita “in casa”

Il rapporto degli italiani con la vita in casa non segue un’evoluzione lineare. Solo il 50% è soddisfatto, e appena il 32% è fiducioso nei prossimi due anni. A preoccupare sono principalmente la salute delle persone care (46%), la situazione economica famigliare (45%), ma anche lo stato dell’economia del Paese (31%). Poi c’è chi teme eventi metereologici avversi (24%) che potrebbero interessare la propria casa. 

A ostacolare una migliore vita domestica nel corso del 2023 sono intervenute alcune pulsioni contrastanti, tra cui, “fare di più versus fare meno”. Per il 43% degli italiani la possibilità di rilassarsi è una priorità assoluta nella casa ideale, mentre per il 41% lo è avere una casa ordinata e organizzata. 
Lo afferma Ikea Italia nella decima edizione di Life at home report, progetto di ricerca internazionale sull’abitare. 

Tensione alla condivisione versus bisogno di privacy

La casa è il luogo dove accogliamo gli amici, ma anche il nostro porto sicuro. Gli abbracci di una persona cara sono una delle cose che porta più gioia in casa (37%), ridere con gli amici è il principale fattore di divertimento, e sono le persone con cui viviamo a farci sentire più sicuri a casa (32%). D’altronde, avere la giusta privacy è importante per sentirsi soddisfatti e a proprio agio (26%).

C’è poi il “vivere bene” che si scontra con il “vivere secondo le proprie possibilità”.
Ma vivere secondo le proprie possibilità significa optare per le soluzioni più economiche, perché molti si trovano ad affrontare una crescente pressione per quanto riguarda la propria condizione finanziaria.

Tecnologia: da terzo incomodo ad alleata silenziosa

L’evoluzione del concetto di casa è il frutto di alcune direttrici, che dall’ultimo decennio fanno parte della nostra vita domestica.
La prima è sicuramente la tecnologia, passata da ‘terzo incomodo’ ad alleata spesso discreta e silenziosa per rendere la casa più efficiente.
Fino al 2019 la tecnologia è sempre stata giudicata come intrusiva nelle relazioni, ma durante la pandemia si è trasformata in una preziosa alleata.

Oggi solo il 17% degli italiani pensa di passare troppo tempo davanti a uno schermo, mentre il 22% ritiene che avere accesso a internet fa sentire più sicuri in casa. Un dato maggiore rispetto a disporre di un sistema di allarme, che si attesta al 15%.

Benessere e sostenibilità

Negli ultimi dieci anni la definizione di vivere bene si è ampliata fino a includere salute, benessere e sostenibilità. Dieci anni fa, riferisce Askanews, contavamo sulle attività fuori casa per migliorare il nostro benessere, ma negli ultimi due anni è stata proprio la casa a rispondere a questa domanda.

Anche la sostenibilità ha varcato la porta di casa, ma nonostante l’aspirazione verso uno stile di vita più in armonia con la natura, il percorso è ancora lungo.
Solo il 24% degli italiani afferma che la casa è in grado di rispondere a questo desiderio.

Il phishing potenziato dall’AI colpisce il 90% delle organizzazioni

È quanto emerge dal report globale di Acronis sulle minacce digitali dal titolo ‘Incessante aumento degli attacchi informatici: PMI e MSP nel mirino’: nel secondo semestre del 2023 il phishing potenziato dall’Intelligenza artificiale ha colpito oltre il 90% delle organizzazioni, contribuendo in modo netto all’incremento del 222% degli attacchi sferrati via e-mail.
“La tendenza in atto a livello globale è preoccupante – sottolinea Candid Wüest, Vicepresidente di Acronis Product Management -: i criminali continuano a sfruttare ChatGPT e sistemi di AI generativa simili per creare codice dannoso e sferrare attacchi più efficaci e automatizzati”.

D’altra parte, il report conferma la tendenza alla diminuzione delle varianti e del numero di nuovi gruppi di ransomware, ma le famiglie più diffuse di questo vettore continuano a causare perdite di dati, e denaro, alle aziende di tutto il mondo.

MSP sotto attacco con l’island hopping o lo stuffing delle credenziali

Il report anticipa un’intensificazione degli attacchi con tattiche avanzate, come quelli alla supply chain, basati sull’AI, e le incursioni sponsorizzate da Stati nazione.
Gli MSP devono prepararsi a far fronte a minacce specifiche per le loro attività. Tra queste, la strategia di ‘island hopping’, in cui gli aggressori sfruttano l’infrastruttura di un MSP per attaccare i clienti, o lo stuffing delle credenziali, con cui viene sfruttato l’ampio accesso ai sistemi di cui dispone un MSP.

Nell’ultimo trimestre 2023, i paesi più colpiti dagli attacchi malware (ogni malware circola in media 2,1 giorni prima di scomparire) sono stati Singapore, Spagna e Brasile.
Nello stesso periodo, Acronis ha bloccato quasi 28 milioni di URL sugli endpoint (- 36% vs quarto trimestre 2022) e ha reso pubblici 1.353 casi di ransomware.

Ransomware e furti di dati minacciano PA e imprese

Aumenta l’impiego di sistemi di AI generativa per avviare attacchi informatici e creare contenuti dannosi. WormGPT, FraudGPT, DarkBERT, DarkBART e ChaosGPT sono alcuni tra gli strumenti più utilizzati dagli hacker.
Ma è il ransomware la principale minaccia per le medie e grandi imprese, colpendo settori strategici come la PA e la sanità, mentre i furti di dati sono la seconda minaccia più diffusa.

I gruppi specializzati in ransomware più attivi nel 2023 includono invece LockBit, Cl0P, BlackCat/ALPHV, Play e 8Base.
Il provider italiano di servizi cloud Westpole per la PA ha subito un importante attacco che ha messo in crisi servizi per 1.300 amministrazioni pubbliche, tra cui 540 comuni. L’attacco, attribuito a LockBit 3.0, ha portato a operazioni manuali in diversi comuni, con ripercussioni sui pagamenti degli stipendi.

Violati gli account di posta nel cloud di Microsoft

Mentre l’agenzia italiana per la sicurezza informatica ha recuperato i dati di oltre 700 enti, il ripristino delle restanti 1.000 amministrazioni pubbliche rimane in difficoltà, sollevando preoccupazioni circa la capacità di Westpole di recuperare completamente i dati e adempiere agli obblighi nei confronti delle PA colpite.

Non cessano poi gli attacchi agli MSP, come la recente violazione di alto profilo che ha interessato numerose agenzie governative degli USA. Le vulnerabilità degli account di posta elettronica nel cloud di Microsoft, ad esempio, hanno causato la violazione di 60.000 e-mail appartenenti a 10 account del Dipartimento di Stato USA.

Mercato smart home, chi sale e chi scende

Il mercato italiano della smart home ha registrato ottime performance anche nel 2023: ha raggiunto gli 810 milioni di euro, con un aumento del 5% rispetto al 2022. Lo evidenzia una recente ricerca condotta dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano con Bva Doxa. Ma ci sono anche delle sorprese inaspettate: ad esempio, dall’analisi si scopre che l’Italia occupa una posizione  ancora distante dagli altri Paesi europei per quanto riguarda la spesa pro capite, con soli 13,7 euro per abitante, a fronte dei 28,8 euro della media europea.

La cancellazione di alcuni bonus ha frenato la crescita

L’espansione del mercato italiano avrebbe potuto essere maggiore, con tassi di crescita analoghi a quelli degli anni precedenti, se non fossero stati cancellati alcuni bonus governativi. La diminuzione nelle vendite di dispositivi smart ha infatti  colpito soprattutto le vendite di prodotti legati al risparmio energetico, come caldaie, pompe di calore, valvole termostatiche e termostati. 

Le novità del 2023 

Il 2023 ha portato innovazioni significative nel panorama della Smart Home in Italia. Aumenta il numero di aziende che offrono nuovi servizi sfruttando i dati dei dispositivi e integrando soluzioni IoT con algoritmi di Intelligenza Artificiale (AI). La vendita di hardware diventa un mezzo per ampliare la base clienti, con un’attenzione crescente alle soluzioni IoT basate sulla Generative AI.

Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio IoT, sottolinea che il 2023 ha portato grandi novità in termini di domanda e offerta. L’App si consolida come principale interfaccia tra smart home e utente, mentre cresce l’offerta di servizi innovativi integrando algoritmi di Intelligenza Artificiale per una personalizzazione sempre più accurata.

La sicurezza è la categoria di prodotti che cresce di più

All’interno del vasto mondo dei prodotti smart home, quali sono le categorie che piacciono di più agli italiani? Innanzitutto le soluzioni per la sicurezza. Le vendite, trainate da videocamere, sensori e serrature connesse, hanno raggiunto i 195 milioni di euro, con un tasso di crescita del 30% rispetto al 2022. Bene anche per gli elettrodomestici: il comparto raggiunge i 151 milioni di euro con una crescita dell’8%, nonostante la flessione delle vendite in Europa.

Con 148 milioni di euro, la categoria di riscaldamento e climatizzazione smart registra una riduzione del 5%, ma vede un ampliamento dell’offerta basata sulla servitizzazione e l’uso di algoritmi di AI. Infine, gli smart Speaker vedono un rallentamento del trend di crescita, che si ferma al 5%.

I canali di vendita e i consumatori

Nel 2023, la filiera tradizionale rallenta la crescita, ma gli eRetailer registrano un aumento del 20%. Il 59% dei consumatori possiede almeno un dispositivo smart, ma solo il 38% li ha effettivamente connessi. L’App rimane l’interfaccia principale, ma solo l’11% usa una stessa App per gestire dispositivi di brand diversi.

Cambiano i consumi degli italiani: risparmio, salute e ambiente le priorità  

L’incertezza geopolitica ed economica, unita alle preoccupazioni ambientali, sta guidando i consumatori italiani a riconsiderare il loro stile di vita e le abitudini di spesa. Secondo la tredicesima edizione dell’Ey Future Consumer Index, che ha coinvolto oltre 22.000 cittadini globali, di cui 500 in Italia, emerge un cambiamento significativo nei comportamenti dei consumatori italiani.

Al primo posto tra le priorità si colloca il risparmio, seguito dalla salute fisica e mentale e dalla sostenibilità. Il 65% dei cittadini è attento all’impatto ambientale dei propri consumi, con un focus sul riciclo (56%) e sul risparmio di acqua (41%).

Le preoccupazioni legate alla situazione economica 

Il 91% dei consumatori italiani è preoccupato per la propria condizione economica, mentre l’81% allarga i timori all’economia del Paese. Le principali ansie riguardano l’incremento dei prezzi di elettricità, gas e acqua (75%) e l’aumento dei costi per beni alimentari e carburanti (73%). Il 62% ritiene che i costi per accedere a una sanità di qualità siano troppo alti.

Mutano i comportamenti di acquisto

Le crescenti tensioni geopolitiche, l’inflazione e le perturbazioni economiche stanno spingendo i consumatori italiani a modificare il loro stile di vita e i modelli di spesa. Il 76% sarà più cauto nelle spese, mentre oltre il 38% prevede di trascorrere più tempo a casa per risparmiare. La riduzione degli acquisti di prodotti non essenziali è segnalata dal 50% degli intervistati. Stefano Vittucci, leader del settore Consumer Products and Retail di Ey in Italia, afferma che queste azioni portano indirettamente a comportamenti più sostenibili, come la riduzione dello spreco alimentare (94%) e l’attenzione al riciclo (56%).

Dove si risparmia

I consumatori italiani riducono gli acquisti principalmente per risparmiare (75%) e per contribuire all’ambiente (43%). Le categorie in cui si prevede di spendere meno includono accessori moda (66%), abbigliamento e calzature (53%), giocattoli e gadget (49%), elettronica di consumo (48%), bellezza e cosmesi (47%), mobili per la casa (43%) e automobili (40%).

Più attenzione alla salute fisica e mentale  

Dopo le preoccupazioni economiche, la seconda priorità per i cittadini è la salute fisica e mentale. Lo stress economico e le tensioni globali portano a un’attenzione maggiore verso il benessere personale, con il 67% che dichiara di essere più consapevole e cauto nei confronti della salute mentale. Il 43% degli intervistati dichiara a questo proposito di utilizzare app e dispositivi smart per monitorare la salute.

Sfide e aspettative

Il 65% dei consumatori italiani presterà maggiore attenzione all’impatto ambientale dei consumi. Il cambiamento climatico è considerato una problematica urgente (63%), tanto da spingere i consumatori a comportamenti di acquisto più sostenibili. L’attenzione al riciclo (56%), al risparmio d’acqua (41%) e alla riparazione anziché sostituzione di prodotti (75%) sono indicativi di un cambiamento verso pratiche più sostenibili.

Fatturazione elettronica: nel 2024 obbligo per i “forfettari” 

Fatturazione elettronica: cosa è cambiato dal 1° gennaio 2024? La principale novità è sicuramente l’estensione dell’obbligo di fatturazione tramite SDI anche ai titolari di partita IVA in regime forfettario, o appartenenti al vecchio regime dei minimi. Ma non è l’unica.
Lo scorso 31 dicembre è scaduto il regime transitorio previsto dal Decreto Legislativo 127/2015, che a determinate condizioni consentiva ai titolari di partita IVA di continuare a utilizzare le fatture cartacee, almeno per le transazioni tra privati.

L’obbligo di fatturazione elettronica è invecescattato subito per forfettari, minimi ed enti del terzo settore in regime forfettario, che emettono fatture alle Pubbliche amministrazioni. Secondo le stime, mezzo milione di professionisti in più potrebbero trovarsi per la prima volta alle prese con la fatturazione elettronica.

Obiettivo: semplificare le numerose operazioni fiscali

In ogni caso, dal 1° gennaio 2024 chiunque emette fattura dovrà farlo in formato elettronico. 
La novità è intesa a semplificare le numerose operazioni fiscali e soprattutto a rendere più facilmente tracciabili e conoscibili al fisco gli importi fatturati.

La conseguenza più rilevante è la maggiore probabilità di essere oggetto di accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate su acquisti e forniture incongrue rispetto al volume di fatturato. Ma non mancano conseguenze più pratiche. Chi non lo abbia ancora fatto dovrà infatti registrarsi all’applicativo disponibile gratuitamente sul sito della stessa Agenzia delle Entrate che consente di emettere e conservare le proprie fatture.

Scatta l’obbligo della registrazione e conservazione a norma

Un’alternativa è rappresentata dal software di fatturazione elettronica in cloud Kubik di Alias Digital, che aiuta piccole imprese e giovani imprenditori a gestire in maniera snella e più efficiente i principali aspetti fiscali del proprio business. Tra gli obblighi che derivano dalla fatturazione elettronica estesa anche a forfettari e minimi, di cui gli stessi potrebbero sottostimare l’importanza, c’è infatti anche quello della registrazione e conservazione a norma delle fatture elettroniche.

I migliori servizi di fatturazione elettronica si occupano anche di questo aspetto, ma per una maggiore sicurezza e per riuscire a conservare in un unico ‘luogo’ tutta la documentazione digitale della propria azienda si potrebbe optare per servizi ad hoc.

Occhio alla validità della dichiarazione d’intento

Per tornare alle novità 2024, quest’anno cambiano anche gli elenchi di controllo.
In pratica, viene rifiutata la fattura elettronica se viene riscontrata l’invalidità della dichiarazione d’intento. Cambiano anche le modalità per accedere al regime del reverse change. Anche nel caso delle operazioni realizzate con l’estero, ma non correttamente assoggettate a tale regime, si potrà ricorrere al documento TD28.

Altre novità previste sono quelle che consentono agli operatori agricoli in regime speciale di gestire automaticamente le liquidazioni IVA, e soprattutto, l’applicazione delle regole tecniche previste in Europa per le fatture elettroniche verso le PA e capaci di garantirne la piena interoperabilità. 

I buoni propositi per il 2024? Sono digitali

E’ un classico di ogni inizio anno, e il 2024 non fa eccezione. Con gennaio, ognuno di noi stila la lista dei buoni propositi per i 12 mesi successivi. Oggi però, dato che viviamo in un mondo in cui la tecnologia è sempre più centrale nelle nostre esistenze, è diventato un imperativo pensare anche ai “buoni propositi digitali”.

Secondo una recente ricerca di Kaspersky, più della metà degli italiani ha deciso di apportare modifiche alle proprie abitudini digitali per il 2024, riconoscendo l’importanza di proteggere la propria privacy online. Il concetto di “buoni propositi digitali” si riferisce a un impegno a modificare le abitudini online, con un focus sulla sicurezza e la tutela della privacy. Gli ultimi dati rivelano che il 58% degli italiani inserisce un buon proposito digitale nella lista dei propri obiettivi per l’anno corrente. E il fenomeno è in aumento rispetto all’anno scorso.

Primo, digital detox

I principali buoni propositi digitali per il 2024 includono la pratica del “digital detox” per ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo (20%), l’adozione di password più sicure (15%), l’uso strategico di Internet per incrementare i profitti (10%), maggiore attenzione ai link da aprire (10%), e l’impegno a non addormentarsi con lo smartphone (9%).

Secondo, sicurezza

Oltre alle buone intenzioni legate all’uso responsabile del digitale, la ricerca di Kaspersky evidenzia che nel 2024 le priorità per la sicurezza digitale e la privacy includono l’adozione di password più sicure (22%), una migliore gestione delle e-mail (14%), una più frequente scansione antivirus (13%), e il backup regolare dei dati (11%).

Terzo, mindfulness

l 13% degli intervistati italiani si impegna a privilegiare incontri fisici rispetto a quelli online, sia nel contesto lavorativo che nelle relazioni personali. Un altro 13% si propone di essere più presente durante il tempo in famiglia, evitando l’uso eccessivo dello smartphone, mentre l’11% ha l’intenzione di ridurre la frequenza con cui consulta i social media.

La crescente consapevolezza dell’importanza della mindfulness si riflette nel fatto che il 10% degli intervistati ha dichiarato di aumentare l’uso di app per il benessere, come tracker per il fitness e guide per la meditazione, mentre il 9% ha scelto di smettere di seguire su social media persone e gruppi che non contribuiscono al proprio benessere emotivo.

Nuovi comportamenti più diffusi in Italia e Spagna  

In Italia, così come in Spagna, i buoni propositi digitali sono ampiamente diffusi, con percentuali del 58% e 60% rispettivamente. Seguono Paesi Bassi (43%), Germania (42%), Regno Unito (39%) e Francia (35%). Nel contesto italiano, si nota che gli uomini (64%) sono più propensi rispetto alle donne (51%) a impegnarsi in questi propositi, e i più giovani (72% della GenZ) superano gli anziani (49% dei Baby Boomer) in questa volontà di cambiamento.

Una ricerca lo conferma: l’Intelligenza artificiale sa calcolare l’aspettativa di vita?

L’AI è anche in grado di calcolare l’aspettativa di vita? Se la questione che riguarda la prevedibilità della vita umana è stata a lungo argomento di dibattito tra gli scienziati sociali, finora non è stato possibile prevedere con precisione la fine della vita. Anche se i fattori sociodemografici, quelli che giocano un ruolo importante nelle vite umane, sono ben compresi.

Ora un modello descritto in uno studio pubblicato su Nature Computational Science potrebbe essere in grado di fornire una comprensione anche quantitativa del comportamento umano.
In altre parole, potrebbe calcolare l’aspettativa di vita.

Costruire traiettorie di vita individuali

Un approccio di apprendimento automatico ha infatti dimostrato di essere in grado di prevedere con precisione diversi aspetti della vita umana, tra cui la probabilità di mortalità precoce nonché le diverse sfumature della personalità. 

Utilizzando i dati relativi all’istruzione, alla salute, al reddito, all’occupazione e ad altri eventi della vita di circa sei milioni di persone provenienti da un registro nazionale danese, Sune Lehmann, professore associato di reti sociali presso la ETH di Zurigo, ha progettato insieme ai suoi colleghi un approccio di apprendimento automatico capace di costruire traiettorie di vita individuali. 
In pratica, i ricercatori hanno adattato le tecniche di elaborazione del linguaggio umano all’interno del modello.

Stabilire relazioni complesse tra i diversi fattori che descrivono una vita

Questo ha permesso di generare un vocabolario che descrivesse gli eventi della vita in modo simile al modo in cui i modelli linguistici catturano le relazioni complesse tra le parole.

Il modello proposto, chiamato ‘life2vec’, stabilisce relazioni complesse tra concetti come le diagnosi relative allo stato di salute, il luogo di residenza, i livelli di reddito, codificando le vite individuali con una rappresentazione vettoriale compatta, che costituisce la base per la previsione degli esiti della vita.

Un modello in grado di prevedere la mortalità precoce

Gli scienziati hanno dimostrato che il modello è in grado di prevedere la mortalità precoce.
Nello specifico, il modello life2vec ha previsto che fra gli individui che hanno preso parte allo studio coloro con un’età compresa tra i 35 e i 65 anni sarebbero sopravvissuti nei 4 anni successivi al 1° gennaio 2016.
Inoltre, il modello è riuscito a cogliere le sfumature della personalità in modo migliore rispetto ai modelli più avanzati, con una precisione maggiore di almeno l’11%.

I risultati dimostrano che rappresentando il legame complesso tra dati sociali e sanitari è possibile prevedere con precisione gli esiti della vita.
Tuttavia, riferisce Agi, gli autori sottolineano che la loro ricerca è una esplorazione di ciò che potrebbe essere possibile, pertanto, dovrebbe essere utilizzata solo in condizioni reali, e soprattutto, nel rispetto di norme che tutelino i diritti individuali.