Mese: Marzo 2021

Acquisti online di oggetti danneggiati. Cosa fare?

L’acquirente che si accorge che il prodotto ordinato e regolarmente pagato non funziona, o che è danneggiato anche solo parzialmente, può chiedere o la sostituzione del prodotto oppure la riparazione a spese del venditore. In entrambi i casi, le spese di spedizione per la riconsegna del pacco sono a carico del venditore. Il Codice del consumo regola e disciplina tutti i diritti di chi fa ordini su Internet, ricorda laleggepertutti.it. Se tuttavia la riparazione o la sostituzione dovesse risultare impossibile o economicamente non conveniente, allora l’acquirente può chiedere o il rimborso del prezzo, restituendo il prodotto non funzionante, oppure, uno sconto sul prezzo corrisposto, ottenendo così il rimborso.

Il rimborso deve avvenire nel più breve termine possibile

Il rimborso dell’importo pagato a titolo di prezzo per la vendita online deve avvenire nel più breve termine possibile, non oltre il ricevimento del prodotto. Quindi, il venditore non può opporre diverse prassi commerciali all’acquirente per ritardare il riaccredito del prezzo. In ogni caso, la garanzia che consente al consumatore di chiedere la riparazione o la sostituzione o, in difetto di queste, la restituzione del prezzo o uno sconto vale per due anni dalla consegna dell’oggetto acquistato. È, tuttavia, necessario che l’acquirente “denunci” il difetto al venditore entro 60 giorni dalla scoperta.  Spesso, il venditore chiede infatti all’acquirente di dimostrare la presenza del guasto con fotografie o con dichiarazioni su carta intestata.

Come dimostrare che l’oggetto è danneggiato?

Spesso, però, succede che chi fa vendite online, al fine di evitare la restituzione del prezzo, asserisca che il danno, seppur conclamato, è derivato da un cattivo uso dell’oggetto fatto dall’acquirente. In questo modo, si tenta di scaricare su quest’ultimo ogni responsabilità. Ma il Codice del consumo dice il contrario: nei primi 6 mesi dall’acquisto, è il venditore a dover fornire la prova che il guasto è dipeso dal consumatore e non era preesistente. Invece, dopo i 6 mesi, l’onere della prova si capovolge ed è il consumatore a dover dimostrare che il guasto non è derivato da un uso non conforme dell’oggetto, riporta Adnkronos.

Il diritto di recesso

C’è poi un’altra cosa su cui prestare molta attenzione. Per le vendite online e, in generale, per tutte quelle fuori dai locali commerciali effettuate dai consumatori (quindi, senza partita Iva) è consentito sempre il diritto di recesso nei primi 14 giorni dalla consegna della merce. Diritto che non è subordinato ad alcuna motivazione: non c’è quindi bisogno di dimostrare che il prodotto è arrivato non funzionante o parzialmente rotto. Basta il semplice ripensamento, che non deve essere giustificato. Esercitando il diritto di recesso, che va comunicato con raccomanda a.r. o fax, con successiva restituzione dell’oggetto acquistato, il consumatore ha diritto all’immediata restituzione del prezzo pagato. In questo caso, però, le spese di spedizione del prodotto sono a carico dell’acquirente.

Lombardia, imprese manifatturiere in ripresa nel quarto trimestre 2020

Dopo il crollo complessivo del secondo trimestre 2020 e la decisa ripresa del terzo trimestre, nel quarto trimestre 2020 gli indicatori economici proseguono in un lento miglioramento per le imprese manifatturiere di Milano Monza Brianza Lodi. Prosegue quindi, anche se più lentamente, e con intensità diverse tra i territori, la ripresa di produzione, fatturato e commesse acquisite. È quanto emerge da un’anticipazione dei dati delle analisi congiunturali del quarto trimestre 2020 del Servizio Studi della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, in occasione della presentazione dei risultati dell’analisi congiunturale del settore manifatturiero di Unioncamere Lombardia.

Fatturato e produzione

Guardando al fatturato, rispetto al trimestre precedente, le imprese manifatturiere dell’area metropolitana milanese fanno registrare una crescita del 5,8%, a Monza e Brianza di +2,6%, mentre Lodi risulta stabile. Quanto alla produzione, la crescita per l’area milanese si attesta a +2,1% rispetto al trimestre precedente, +3,7% per le imprese brianzole, e un calo di -1,5% per Lodi. Rispetto al quarto trimestre 2019 i dati tendenziali indicano per il fatturato il -0,9% a Milano e -1,1% Monza e Brianza. Per la produzione, invece, Milano registra un -3,7%, Monza e Brianza risulta stabile, e Lodi -2,4%.

L’andamento dell’industria milanese

Gli indicatori congiunturali dell’area metropolitana milanese registrano nei confronti del precedente trimestre una crescita della produzione industriale (+2,1% destagionalizzato), in linea con quanto rilevato in Lombardia (+2,7%). Tale dinamica si è associata nel trimestre a una crescita del fatturato (+5,8%), che supera nel trend quanto evidenziato in regione (+4,3% destagionalizzato). Gli ordini esteri rispetto al trimestre precedente sono in ripresa, ma non quelli interni (+1,4% e -4,7% destagionalizzato). In Lombardia invece si è assistito a una crescita della domanda proveniente dal mercato interno (+3,5%) e a una ripresa maggiore dall’estero (+8,3%).  Ancora negativa poi la variazione tendenziale su base annua: -3,7% per la produzione, in linea con la Lombardia (-2,6%), -0,9% il fatturato totale rispetto al -0,6% lombardo, e in calo gli ordini (-1,7% rispetto al +0,5% lombardo).

L’andamento dell’industria di Monza e Brianza e Lodi

Nel quarto trimestre 2020, nella produzione il quadro congiunturale è positivo rispetto al periodo precedente (+3,7% destagionalizzato), ed è simile l’andamento per il fatturato (+2,6% destagionalizzato). La ripresa si è poi manifestata anche in relazione agli ordini. Le commesse acquisite nel quarto trimestre 2020 hanno infatti evidenziato una crescita rispetto al trimestre precedente, sia in relazione al mercato estero (+0,8% destagionalizzato) sia nei confronti della domanda di matrice interna (+4,2% destagionalizzato). Stabile la variazione tendenziale su base annua: +0,1% per la produzione -1,1% il fatturato totale, e gli ordini tengono con un +2,2%. Il focus sulla manifattura dell’area lodigiana mostra il calo della produzione industriale nel trimestre (-1,5%), segnali confermati dalla dinamica del fatturato, stabile rispetto al +4,3% in Lombardia. Tiene il mercato interno (+1,1%), come il mercato estero (+2,6%), mentre in un anno la produzione industriale cala del 2,4%.